Puntavano fare concorrenza alle storiche mafie, e invece gli esponenti del clan Casamonica intercettati sono stati condannati in 8. Come riporta La Repubblica è arrivata il 29 dicembre la sentenza del processo ordinario che ha inflitto oltre 80 anni di carcere a 8 imputati.
“Devono far entrare organizzazioni forti a Roma, ecco perché devono distruggere noi! La camorra e la ‘ndrangheta. Noi proteggiamo Roma! Devono fa entra’ i napoletani e i calabresi che mangiano. Diamo fastidio perché noi proteggiamo Roma”.
LE CONDANNE
Tra le pene principali ci sono i 25 anni a Ferruccio Casamonica, i 18 anni a Gelsomina Di Silvio e i 17 anni a Giuseppe Casamonica. In tre sono stati invece assolti, tra loro Emanuele Scaramuzzo.
I giudici di piazzale Clodio, in primo grado, hanno riconosciuto l’associazione di tipo mafioso nei confronti del clan. In aula, nel corso della requisitoria del pm Edoardo De Santis, erano state sciorinate prove che parlano di controllo del territorio, usura, estorsioni.
“PRONTI AD UNIRSI”
Una struttura “orizzontale e non verticistica”, che gli permetteva di essere “sempre pronti a unirsi per far fronte a pericoli o minacce provenienti dall’esterno” e che per la procura costituiva l’ossatura dell’associazione.
La posizione di Raffaele Casamonica è stata stralciata per motivi legati alla salute. Nel procedimento era difeso, come l’assolto Emanuele Scaramuzzo, dai penalisti Salvatore e Federico Sciullo: “Un risultato importante, soprattutto considerando che si tratta di una sentenza con condanne esemplari – affermano a margine della lettura del dispositivo – siamo riusciti a chiarire la specifica posizione di Scaramuzzo, chiarendo il profilo soggettivo e dimostrando l’estraneità del nostro assistito ai fatti contestati”.
Lo scorso 24 novembre la Cassazione aveva confermato l’accusa di associazione mafiosa anche nei confronti di altri 4 indagati dell’inchiesta, che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
