Erano accusati di aver perpetrato una violenta rapina di Rolex ai danni di una donna a Napoli. La vittima era stata strattonata e gettata in terra. Una violenza inaudita che aveva portato alla successiva denuncia fino all’identificazione dei due presunti responsabili, i fratelli Daniele e Luigi Innaro.
Fondamentali per il loro arresto si erano rivelate le immagini dei sistemi di videosorveglianza nonché i tatuaggi dei due che li avevano resi facilmente identificabili. Le forze dell’ordine si erano poi messi sulle loro tracce verificando che le modalità dei raid erano simili con i due che si avvicinavano alle auto ferme nel traffico portando via gli orologi al braccio delle vittime.
I due fratelli erano stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Riesame ha però ribaltato il risultato scarcerando i due per carenza di gravi indizi di colpevolezza. Decisive le argomentazioni dei difensori dei due Innaro, per Daniele gli avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone, per Luigi gli avvocati Michele Caiafa e Walter Mancuso. I legali hanno evidenziato che il riconoscimento era fallace con immagini poco chiare e inoltre hanno ribadito che i tatuaggi non corrispondevano alle immagini tirate in ballo dall’accusa. Motivo per cui I due fratelli sono stati scarcerati e sono tornati liberi.


