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Regionali Campania, De Luca bacchetta ma accetta Fico: il centrodestra ancora senza un leader

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Il clima politico in Campania si sta facendo sempre più incandescente con l’avvicinarsi delle elezioni regionali previste per l’autunno. A riaccendere la miccia è stato ancora una volta Vincenzo De Luca.
Il governatore uscente, impossibilitato a ricandidarsi dopo due mandati consecutivi, è tornato a far sentire la sua voce, e come spesso accade l’ha fatto senza giri di parole. Ai microfoni di RTL 102.5, De Luca ha espresso dubbi tutt’altro che velati sulla candidatura di Roberto Fico alla guida della Regione per conto della coalizione progressista.
“Nessun veto personale, ma è legittimo e ragionevole chiedersi se sia la scelta migliore affidare il governo della regione più difficile d’Italia a un esponente politico che non ha mai amministrato nulla”. Ha detto l’ex sindaco di Salerno che ha comunque ribadito la sua disponibilità a sostenere il progetto unitario del centrosinistra, dichiarandosi pronto a “fare il proprio dovere”, pur conservando — e rivendicando — il ruolo di voce libera e indipendente.

Concetto ribadito anche quando è stato incalzato sugli storici pessimi rapporti con i pentastellati. “Confermo quelle affermazioni. Riguardavano una stagione storica dei 5 Stelle e la demagogia che hanno espresso – ha sentenziato De Luca – Oggi si sono trasformati in partito politico, ma non ritiro nulla di ciò che ho detto.”

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Lotta di posizioni, invece, tra i partiti moderati con lo scontro tra Clemente Mastella, che con Noi di Centro farà parte del campo largo, e Fulvio Martusciello, leader di Forza Italia che insieme agli alleati di destra continua a sfogliare la margherita per la scelta del candidato presidente.

“Il confronto in Campania sarà tra una sinistracentro e un centrodestra. A sinistra, con i numeri di 5 Stelle e PD, il centro non ci sarà. Forza Italia sarà il baricentro del buongoverno” – la stoccata dell’eurodeputato forzista, rispedita al mittente dal sindaco di Benevento: “Noi di Centro sarà in campo con una lista autonoma, senza contaminazioni. Saremo il riferimento dei moderati e garantiremo lealtà ai nostri alleati, portando in dote un consenso solido sul territorio”.

Il centrodestra è, però, ancora alla ricerca di una figura su cui far convergere la coalizione. Dopo mesi in cui il nome di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e volto di Fratelli d’Italia, sembrava in vantaggio, la partita è tornata apertissima. La premier Giorgia Meloni ha iniziato un nuovo giro di consultazioni con Antonio Tajani e Matteo Salvini per provare a sciogliere il nodo. Il tanto atteso incontro previsto quest’oggi con i leader dei partiti di governo, è stato però rinviato di qualche giorno. Segno evidente che ancora, per la Campania (e per altre regioni chiamate al voto) manchi l’intesa per la fumata bianca.
Tra i nomi emersi con maggiore forza nelle ultime ore c’è quello di Mara Carfagna, leader di Noi Moderati, già ministra per il Sud nel governo Draghi. In ribasso le quotazioni del leghista Giampiero Zinzi, mentre sono tutt’altro da scartare le ipotesi che portano a profili civici. Tra questi, spicca il nome di Giosy Romano, coordinatore della Struttura di missione ZES per il Mezzogiorno.

Intanto il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, si dice disposto a scendere in campo per le elezioni regionali in Campania, in alternativa ai due poli di sinistra e destra. “Sanità al collasso, lavoro assente, povertà in crescita. Ma questo a loro non importa. Tutto ciò che conta sono le poltrone, gli incarichi per i figli, il potere – ha spiegato Bandecchi – Io sono pronto. Attendo la campagna elettorale per confrontarmi con entrambi. Il cambiamento è possibile, ma solo se cambiamo le persone e il sistema.”

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