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sabato, Aprile 27, 2024
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“Non possiamo sporcarci la faccia”, la moglie del ras di Secondigliano contro il marito

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“Vuol dire che doveva andare cosi’, non possiamo fare niente per cambiarlo, ma sicuramente non possiamo sporcarci la faccia, almeno quella ce la vogliamo tenere pulita”. Queste le parole di Maddalena Imperatore, ora 39enne, Roberto Manganiello, uno dei ras del clan Marino, cosca fondata dai vertici Gennaro e Gaetano. La donna è stata intercettata nel 2016, a riportare gli stralci di alcune sue dichiarazioni è l’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato la richiesta di arresto per associazione mafiosa di Immacolata Rispoli, detta Tina, vedova del boss Gaetano Marino e attuale moglie di Tony Colombo.

Maddalena Imperatore, uscendo dal carcere dopo un colloquio col marito, arrestato proprio nel 2016, rese noto in una conversazione con la suocera che suo marito aveva intenzione di ammettere le sue responsabilità circa i reati che la Procura antimafia gli contestava all’epoca. Lei, invece, preferiva conservare la sua posizione in seno al clan piuttosto che lo sconto di pena per il marito (“…voglio restare pure altri dieci anni di’ piu’ sola io pero’ voglio stare pulita, o no? … tra venti e trenta che li cambia…”). Per i giudici quel colloquio con la suocera dimostra che la donna speri, scrivono i giudici “…che il marito ritorni sulla sua scelta, afferma di ‘voler continuare a sognare’, dove il suo ‘sogno’ consiste nel continuare ad essere rispettata e ammirata dai sodali del clan.

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Le parole della signora Manganiello

“…Io se devo farmi io vita mia da sola, senza di te me la voglio fare per una motivazione, per una cosa buona,  non che poi deve essere pure criticate e devo essere pure derisa, perché un domani i miei figli si fanno grandi…, i figli miei un domani si fanno grandi e i figli miei non devono poter mai dire: ‘papà ma che hai fatto? Ma che hai detto? Ma che hai combinato?”.

L’arresto di Roberto Manganiello

Il boss fu arrestato nell’aprile del 2016. Il latitante Roberto Manganiello, leader del clan camorristico scissionista Marino attivo nell’area nord di Napoli, fu arrestato mentre stava guardando l’incontro di calcio Inter-Napoli. Per entrare nell’appartamento di Orta di Atella, i poliziotti si finsero finti pony express per la consegna di pizze a domicilio. L’operazione fu condotta dagli investigatori della Polizia di Stato di  Napoli e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato di Orta di Atella, con la collaborazione della squadra mobile di Caserta. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Manganiello era latitante dal 2013. Inserito nell’elenco dei 100 latitanti di massima pericolosità e nello speciale programma di ricerche del ministero dell’Interno, era ritenuto responsabile dei reati di concorso in duplice omicidio e porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dalle modalità mafiose. In particolare, era ricercato per il concorso nell’omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, fedelissimi del potente clan camorristico Di Lauro. Tali delitti segnarono l’inizio di una delle più cruente faide di camorra.

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