A seguito di una sentenza che impone lo sgombero, entro il 30 aprile, del campo rom di via Carrafiello – di proprietà di Francesco Micillo e occupato abusivamente dal 2019 – circa 500 nomadi, martedì, hanno trovato una nuova sistemazione su alcune piazzole di proprietà della Regione Campania, affidate alla Città Metropolitana e gestite da Sapna.
Appena sistemati nella nuova area, i nomadi si sono trovati subito ad affrontare gravi problemi: delle fuoriuscite di gas hanno provocato bruciori agli occhi e alla gola a decine di bambini e adulti, costringendoli a ricorrere a cure mediche d’urgenza e ad abbandonare rapidamente la nuova sistemazione. Tornati poi al campo di via Carrafiello, li attendeva un’amara sorpresa: alcune delle baracche che avevano lasciato solo poche ore prima erano state incendiate.
Proprio su quei campi c’è stata pochi giorni fa una sentenza da parte del Tar – Quinta Sezione – che ha accolto i ricorsi del pool di avvocati di Francesco Micillo (composto dai legali Giovanni Basile, Roberto Buonanno, Carmine Farina, Giuseppe Caruso) per la rimozione dei rifiuti con condanna del Comune di Giugliano alle spese processuali e con l’obbligo di completare le operazioni di ripristino.
Nello specifico i ricorsi erano per sancire la declaratoria dell’illegittimità dell’inerzia del Comune di Giugliano in Campania in relazione all’esecuzione delle ordinanze
sindacale n. 120 del 29.05.2023 e n. 23 del 01.02.2024 con cui l’ex sindaco Pirozzi obbligava i 59 occupanti abusivi di rimuovere e smaltire i rifiuti abbandonati sul suolo.“Le ordinanze in questione non sono state eseguite nel termine di sessanta
giorni dalle stesse stabilito e dunque ora il Comune di Giugliano è stato condannato alle spese processuali e con l’obbligo di completare le operazioni di ripristino entro 120
giorni dalla comunicazione della sentenza”.
Il 21 marzo 2025 il comune di Giugliano aveva depositato due memorie di identico contenuto in cui aveva ribadito le proprie eccezioni di inammissibilità dei ricorsi e fatto presente che la rimozione dei rifiuti è stata avviata ed è tuttora in corso
L’imprenditore Micillo: “Sono persone umane”
Intervenuto ai microfoni di InterNapoli.it, Micillo ha spiegato di aver teso una mano ai rom che fino a pochi giorni prima occupavano stabilmente i suoi terreni: “Io ho compreso dopo 6 anni, in cui ho pensato le cose più brutte, che queste sono famiglie – racconta l’imprenditore -. È vero, per tanto tempo non ho voluto avere contatti con loro ma ora che l’ho fatto posso dire che sono persone umane e se noi le trattiamo da tali, anche loro avranno rispetto per noi. Poi, ovviamente, c’è anche qualche mela marcia che va a rubare e ha i suoi traffici. Mi avevano garantito che, andando in un posto nuovo, non si sarebbero più create discariche. Ho preso a cuore questa storia – spiega ancora -, anche perché non ha senso sgomberarli da una parte se poi vanno a occupare i terreni di altri poveri cristi. Anche loro sono contadini e agricoltori, e vivono di quello”.
“Molti di loro sono cittadini giuglianesi”
Micillo chiede che gli vengano garantiti i servizi di base e che non vengano tutti trattati con ostilità, anche perché molti di loro sono nati a Giugliano: “Chiedo alla popolazione di non giudicarli sempre negativamente, molti di loro sono cittadini giuglianesi. Le scelte sbagliate sono state quelle prese a monte. In questi anni mi sono ritrovato a parlare con le Istituzioni che dicono ‘non si possono fare i campi rom, si devono dare le case’, ma loro in queste case non vogliono andarci. Hanno uno stile di vita particolare, vogliono avere le loro roulotte e stare all’aperto. A questo punto, diamogli un campo ma con dei servizi. Il Comune – dichiara – si è svegliato solo l’ultimo anno, dopo la tragedia della bambina morta fulminata, ma lì non c’era né acqua né luce. Niente”.
“Non sono animali”
“Se noi giuglianesi per primi non offriamo a queste persone un posto salubre in cui vivere – conclude Micillo -, non possiamo poi dire che ‘sono animali’. Siamo noi a trattarli come tali, ma loro non lo sono affatto. L’ho capito proprio in questi giorni, parlando con loro: sono persone ragionevoli”.
Ha collaborato Alberto Raucci