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venerdì, Aprile 26, 2024
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Retata contro il clan Di Lauro, c’è anche Salvatore Tamburrino: è il killer di Norina Matuozzo

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I carabinieri del Ros e del reparto operativo di Napoli hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di indagati ritenuti affiliati al clan Di Lauro e soggetti appartenenti a clan alleati come Vinella Grassi, che avrebbero commesso delitti per conto dei Di Lauro. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Napoli, in seguito ad indagini della Dda.
Le attività di indagine – fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni ed un’ampia messe di riscontri – hanno consentito di ricostruire l’organigramma del clan attuale e, soprattutto, l’evoluzione del ruolo di Marco Di Lauro, catturato il 2 marzo scorso dopo quasi quindici anni di latitanza, nonché l’articolazione militare ed in parte economica, con il riciclaggio dei proventi illeciti della consorteria.

Tra gli arrestati c’è anche quel Salvatore Tamburrino, in carcere per l’omicidio di Norina Matuozzo, la donna uccisa a Melito poche ore prima della cattura del superboss Marco Di Lauro.

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Secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti, Tamburrino sarebbe andato nella casa dei genitori di Norina per un ultimo tentativo di riappacificazione dopo una brusca separazione, ma con l’intento di porre fine alla sua vita. Secondo le dichiarazioni rese, era armato e pronto a farla finita. Con sé avrebbe portato anche un testamento la cui beneficiaria sarebbe stata proprio la moglie. Una cospicua somma di denaro che avrebbe potuto reclamare solo Norina. Poi, stando alle dichiarazioni rese al gip, la situazione sarebbe degenerata. In preda ad una follia cieca, l’uomo, in piedi davanti alla moglie che invece era seduta – un particolare fondamentale – avrebbe chiuso gli occhi ed esploso tre colpi ad altezza uomo al solo scopo di spaventarla. I tre proiettili invece hanno raggiunto il corpo di Norina senza lasciarle scampo.

Resosi conto dell’accaduto, Tamburrino avrebbe poi lasciato la palazzina di Melito per evitare il linciaggio da parte dei tanti parenti della donna che vivono nello stabile, poi la chiamata all’avvocato e alla Polizia per consegnarsi spontaneamente alle forze dell’ordine. Tamburrino è attualmente detenuto in isolamento nel carcere di Poggioreale.

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