Fu arrestato insieme al boss Gennaro Sautto a Lusciano lo scorso 22 febbraio. Oggi però per Salvatore Ciotola, imprenditore 44enne, le porte del carcere si sono aperte e l’uomo ha lasciato il penitenziario di Secondigliano ottenendo gli arresti domiciliari. La decisione è stata presa questo pomeriggio dal tribunale del Riesame chiamato a decidere contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli lo scorso 10 marzo. Accolte le argomentazioni della difesa dell’uomo (gli avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone) con il tribunale che oltre ad imporre la misura dei domiciliari ha imposto a Ciotola anche il divieto di comunicare con persone estranee al suo nucleo familiare.
A catturare Sautto, fratello del più noto Nicola capo del clan Sautto-Ciccarelli del Parco Verde di Caivano, furono i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che localizzarono l’allora latitante in una villetta posta alla periferia di Lusciano. Alle 20 scattò il blitz. I carabinieri circondarono l’intero edicio sorprendendo il latitante a tavola pronto a cenare con il padrone di casa e altri amici. Il proprietario dell’abitazione, il 43enne Ciotola commerciante e incensurato, fu arrestato poiché ritenuto responsabile di aver nascosto e favorito la latitanza del fuggitivo. Nel corso delle perquisizioni conseguenti agli arresti furono sequestrati circa 30mila euro, svariati telefoni cellulari e 5 orologi di pregio.