Scacco cl clan Vigilia:«Lo spaccio nelle mani di ragazzini di 14-16 anni»

Particolari inquietanti. Quelli emersi dall’ultima ordinanza di custodia cautelare che ha portato, una settimana fa, all’arresto di quattro presunti esponenti del clan Vigilia, gruppo che ha la sua roccaforte in via Vicinale Palazziello a Soccavo. Tra gli arrestati figurano Francesco Florio, Emanuele Summa, Fabio Nardelli e Luigi Testa mentre per tutti gli altri il gip Tirone ha rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dal pubblico ministero indicando come decorsi i termini. Dalla lettura delle carte emerge il ruolo svolto da ragazzini nello smercio su strada come confermato alla squadra mobile da alcuni consumatori abituali. Come Enrico P. che ha rivelato:«Tra le persone che ricordo che mi rifornivano c’era un ragazzino che alle consegne di cocaina avevo notato che aveva una gamba rotta con i ferri dentro. Quando vi era disponibilità usavano mandare un sms con su scritto ‘Operativo Peppe’ oppure ‘Gas’ o ‘Questo è il mio nuovo numero’». Un altro testimone, Diego C. ha fatto riferimento alle modalità con cui si acquistava lo stupefacente evidenziando anch’egli la giovane età dei pusher:«Per telefono non facevo mai riferimento alla quantità da acquistare, chiedevo all’uomo solo se era a casa che era la frase convenzionale per conoscere se aveva disponibilità di hashish, avuta la risposta positiva mi recavo in via Palazziello per acquistare lo stupefacente. Non conoscevo di chi fosse il numero di telefono per ordinare la droga, sapevo solo che chiamando lo spacciatore mi garantivo un appuntamento a breve termine. Ricordo che erano veri e propri ragazzini, dei minori dai 14 ai 16 anni, uno in particolare lo ricordo perché era rasato ai lati e aveva una cresta di colore castano al centro».