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sabato, Aprile 27, 2024
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Schiaffo al mare del litorale, di nuovo la macchia nera alla foce del Lago Patria

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Un’altra macchia nera gigante a mare alla foce del Lago Patria. La chiazza nera lunga diversi decine di metri è comparsa nella giornata di ieri, nei pressi di via Marina di Varcaturo, fotografata da diversi residenti. A denunciarla Legambiente Campania, che ha segnalato il fenomeno alle istituzioni. Per Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, “sono passate poche ore dalla presentazione del  Rapporto Ecomafie dove  abbiamo  sottolineato  i dati allarmanti degli ecoreati negli ultimi 10 anni in Campania mentre arriva questa foto. L’ennesima segnalazione di  uno scarico alla foce del LagoPatria inviata oggi pomeriggio al nostro  Circolo Legambiente “Giugliano Arianova” da cittadini esasperati. Continueremo a denunciare e a segnalare. Continueremo a chiedere con forza alle istituzioni che la lotta alle ecomafie sia una priorità. Continueremo a pretendere che le risorse vengano usate per liberare dai veleni territori che aspettano la bonifica da anni”.

Le foto sono state scattate da Alessia Iuliano con un drone. 

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La denuncia di Legambiente Giugliano:

“Ieri in tarda mattinata c’e’ stato un fenomeno a mio avviso vergognoso e scandaloso nei confronti del nostro amato mare, del litorale e di tutti noi cittadini della fascia costiera e non solo. Come potete vedere dalle foto fatte da un drone, attraverso la foce del lago si è sversato a mare una quantità impressionante di acqua torbida, nera, probabilmente qualche scarico di letame di aziende bufaline. Come Legambiente Giugliano Arianova ma anche come cittadini attivi stiamo denunciando e cercando di far scattare l’allarme contattando tv e politici.

Di seguito trovate una esauriente spiegazione del professor Sergio Bravi colui che, insieme ad altri esperti, da più di un anno sta studiando lo stato di salute del nostro lago

Cause:

1) Inquinamento da sostanza organica che perviene nel lago a causa di:

a) probabili, ma occasionali, sversamenti di liquami da aziende bufaline e simili, nei canali dell’area a Nord del lago (circa 850 ettari di territorio) che convergono poi nel canale dell’idrovora.

b) inquinamento da reflui fognari provenienti da insediamenti nella stessa area a Nord del lago, nonchè dall’area dei parchi sulla riva SE con sistema fognario non completato e dal, mai completato, depuratore di Castelvolturno.

c) inquinamento da sostanza organica di origine naturale (fogliame, materiale vegetale ecc.) dilavato dai terreni circostanti e dall’area a Nord del lago, specialmente in occasione di forti precipitazioni meteo.

d) inquinamento da fertilizzanti sia di sintesi, che organici naturali (es. letame) utilizzati nelle aree coltivate sia a contorno del lago, sia nell’area (850 ettari) a Nord di esso.

Queste le principali cause dell’inquinamento organico. E questo inquinamento, quali effetti produce???

2) le suddette sostanze organiche (liquami di allevamenti, reflui fognari, materiali vegetali dilavati, fertilizzanti organici e non) se sversate in quantità notevoli, ma come episodi occasionali, possono provocare fenomeni di acque nere sfocianti in mare ma, in questi casi, il fenomeno è episodico, difficilmente prevedibile e analizzabile.

3) l’insieme di queste sostanze organiche altro non è che NUTRIMENTO per diverse varietà di microalghe presenti nel lago. Dargli così tanto da mangiare, a queste microalghe, significa farle crescere bene e riprodurre in massa. Di fatto nel lago se ne producono a TONNELLATE.

4) Queste microalghe contengono dei pigmenti (coloranti naturali, come la Clorofilla, la Ficocianina, la Ficoeritrina ecc.) che, già di per se stessi, conferiscono alle acque colorazioni dal verde, al rossiccio, al marrone.

5) Quando queste grandi masse di microalghe muoiono (perchè completano il ciclo vitale, o perchè le temperature si innalzano ecc.) cominciano a decomporsi. Il processo di decomposizione sottrae ossigeno all’acqua e, per questo motivo, stante anche la quasi costante chiusura della foce e quindi lo scarsissimo ricambio di acque tra mare e lago, la situazione peggiora ulteriormente e talora si verificano le mortalità in massa di tutta la fauna lacustre, come le morìe di pesci estive. Il fondale del lago peraltro, risulta completamente privo di ossigeno e la sua fauna è morta, probabilmente da anni, poichè quasi mai, negli ultimi anni, si sono avute condizioni di miglioramento tali da favorire il ripopolamento.

6) il processo di decomposizione di queste masse algali, oltre a sottrarre ossigeno all’acqua, produce anche sostanze TENSIOATTIVE naturali (comm ‘o ssapone), responsabili della formazione delle ben note schiume.

ORA,

bisogna capire che:

7) ambienti lagunari costieri come il lago Patria, sono già di per sè corpi acquei con condizioni ambientali difficili e equilibri delicati (poco ricambio delle acque, temperature elevate d’estate, salinità molto variabile, esplosioni di microalghe anche per cause naturali) e che per tali motivi, non potranno mai essere come la “Laguna Blù”.

Potrebbero però essere ambienti naturali sani, economicamente produttivi, anche turisticamente e, soprattutto, luoghi di estrema importanza per la salvaguardia di specie ittiche, uccelli e infinite altre forme di vita che sono fondamentali per mantenere la salubrità di un ambiente.

9) per fare ciò, il primo lavoro da fare è:

a) capire quali sono le condizioni di salute di un bacino come il lago Patria e tutte le aree adiacenti (e lo stiamo facendo, a spese nostre, come dipartimenti universitari, Cnr-Scienze marine e Circolo Legambiente Giugliano).

b) Descrivere e segnalare i problemi individuati agli Enti e Istituzioni locali, regionali e nazionali (e lo stiamo facendo).

c) Richiedere con forza, e col supporto dei cittadini del territorio, che Enti e Istituzioni si facciano carico dei problemi, spesso trascinatisi per decenni, come il completamento del depuratore di Castelvolturno, o l’impianto fognario dei parchi di Giugliano, oltre che intervenire sulle fonti di inquinamento individuabili in un più vasto territorio.

d) sviluppare una concreta e coerente progettualità per il risanamento ambientale, in collaborazione con le Istituzioni ed Enti locali (e siamo disposti a farlo) e, una volta avviato il processo, vigilare con rigore sulla sua conduzione, perchè i soldi pubblici vengano spesi bene”

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