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sabato, Aprile 27, 2024
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“Spariti due, tre milioni di euro”, le frizioni tra i cugini Felice e Francesco Mallardo sul buco nella cassa del clan

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Le frizioni tra i cugini Felice e Francesco Mallardo dovute all’assenza di soldi nella cassa del clan. A confermare i dissidi all’interno delle due fazioni principali della cosca di Giugliano, quelle di San Nicola e Selcione, è il pentito Filippo Caracallo:  “Sono mancati tanti soldi, ci sono mancati soldi che Ciccio aveva mandato, diciamo, per farci stare bene a noi, ma si parla di due, tre milioni di euro. Infatti quando hanno fatto i sequestri a Feliciano Mallardo ecco, io per esempio che sto con loro da tanti anni non sapevo tutti questi beni che Feliciano teneva sparsi”. Soldi che anche il pentito Caracallo fu accusato di essersi rubato e per questo fu anche picchiato (clicca qui per leggere l’articolo).

Anche il pentito Pirozzi svelò frizioni e gelosie tra i cugini Mallardo.

Nella deposizione rilasciata durante il processo sul riciclaggio dei soldi del clan, il collaboratore di giustizia, ex colletto bianco dei Carlantonio, ha raccontato come i rapporti all’interno della famiglia camorristica non fossero di certo idilliaci. “Mallardo Feliciano e la famiglia Mallardo di Ciccio si incominciavano a fare degli screzi velati, che non erano proprio all’ordine del giorno, visivi, ma erano velati, sottobanco. Tant’è vero che io riuscì a entrare attraverso la mia associazione Giugliano Ambiente, della quale ero Presidente, nel Comune di Giugliano nella Commissione Pari Opportunità e la stessa cosa fecero loro mettendo la figlia di…attraverso un ex politico del PdL…… Quindi in quel periodo c’erano dei rapporti velati un poco rotti fra Feliciano Mallardo e Ciccio Mallardo, tant’è vero che Ciccio Mallardo ad un certo punto, quando stava per uscire dal carcere e si incominciava… Feliciano fu arrestato la notte a cavallo fra il 10 maggio e l’11 maggio del 2011, quindi la reggenza successivamente, dopo l’arresto di Francesco Napolitano, il 6 giugno del 2012, e gli altri elementi apicali del clan, la reggenza fu affidata proprio dal carcere… venne la sorella di Ciccio Mallardo, dove disse che la reggenza fu affidata a Patrizio Picardi, uomo di fiducia di Giuseppe e Ciccio Mallardo, dell’area Selcione e Giuliano Pianese della panificazione, che era un affiliato sia al clan Mallardo che al clan dei villaricchesi, lui gestiva la panificazione, ossia l’imposizione dei panini e del pane per tutte le attività commerciali”. 

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Lo screzio del Pub

“Giuseppe Mallardo, dal punto di vista imprenditoriale, da quello che mi è stato raccontato da Feliciano Mallardo e dagli altri affiliati del clan è una persona molto scaltra, addirittura si dice che quando faceva i conteggi con i costruttori faceva il computo metrico a memoria, non c’era bisogno del geometra, era una persona molto riservata, a differenza di Ciccio Mallardo che si interessava ed era più sanguinario rispetto a Giuseppe Mallardo. Uno dei tanti screzi che stava nascendo nell’ultimo periodo è sulla Via Appia di Giugliano, c’è uno stabile che è di Feliciano Mallardo, sotto questo stabile c’è un grosso pub intestato a Gennaro Nave dove prendevano 5 mila euro al mese di affitto, questo stabile però i soldi li prendeva Feliciano Mallardo tutti i mesi, Gennaro Nave li portava a Feliciano Mallardo. A un certo punto nacque la preoccupazione perché Gennaro Nave mi confidò, disse: “Giulia’ io non so se sto facendo bene perché questo pub, da quello che so io, appartiene a Ciccio Mallardo, quindi se esce Ciccio non so che spiegazione dargli, Feliciano dice: <<Li devi portare a me, quando esce mio cugino me la vedo io>>, ma io che ne so gli eventi come vanno?”, tant’è vero che Feliciano Mallardo fu arrestato prima dell’uscita di Ciccio Mallardo e lui diceva che c’era stato uno scambio. Lo scambio quale sarebbe stato? Che questo pub , sarebbe andato alla famiglia di Feliciano Mallardo mentre alla famiglia di Giuseppe e Ciccio Mallardo sarebbe andato dove l’ex liceo scientifico, dove c’è stata la speculazione fatta da…omissis…. Aprirono, insieme a..omissis… prestanome un negozio franchising che non era andato bene, tant’è vero che dopo  lo chiusero, però lo scambio sarebbe stato quello cioè che il pub sarebbe andato alla famiglia di Feliciano Mallardo e i negozi sotto la speculazione dell’ex liceo De Carlo alla famiglia di Ciccio Mallardo. Ciccio Mallardo non voleva sapere niente tant’è vero che…omissis…mi disse che per colpa di quei negozi sarebbe successo qualcosa fra i due cugini, perché Gennaro Nave stava sbagliando e doveva chiedere il permesso perché Ciccio Mallardo rivendicava che quei negozi del pub, su Via Appia, erano di sua proprietà come stabilito nei patti, mentre Feliciano non voleva sapere niente, anzi si decise di mettere in vendita quei locali..”

Il buco nella cassa del clan

Correva l’anno 2012. Il boss Ciccio Mallardo, dopo diversi anni, era vicino alla scarcerazione. Prima di uscire di prigione, tramite i familiari, chiese in che condizioni fossero le casse del clan. A raccontare il retroscena è il pentito Giuliano Pirozzi: “Ciccio Mallardo era venuto a sapere di tutto quello che aveva guadagnato nel corso degli anni Mauro Moraca, genero di Feliciano Mallardo e Feliciano Mallardo. Quindi allo stesso tempo dice: “Tu mi metti il bastone fra le ruote una volta su questo, una volta su quest’altro, una volta sui panini, una volta sugli immobili, adesso faccio come dico io”, tant’è vero che mandò la moglie Anna Aieta, dalla moglie a dire“Fra poco esce Ciccio, mio marito, inizia a preparare un milione o mezzo o due milioni di euro e poi il resto facciamo i conti di tutto quello che avete guadagnato”. Questo era nel settembre del 2012. Questa cosa la venne a sapere Giuliano Amicone, Giuliano Amicone disse: “Com’è possibile questa cosa?”, qualche affiliato dell’area San Nicola pure gli arrivò questa voce e Giuliano Amicone disse che Patrizio Picardi oramai era lui il tramite di portare a termine questa situazione e Giuliano Amicone disse proprio: “Questa è la volta buona che Patrizio Picardi vuole finire di campare”.

 

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