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giovedì, Maggio 2, 2024
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Somministrato al Pascale il primo vaccino anticancro, il paziente: “Non ho avuto paura, credo in questa cura”

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Oggi è una giornata storica per la lotta contro il melanoma in Italia, Alfredo De Renzis, 71 anni, medico di base molisano, è diventato il primo paziente nel paese a ricevere il vaccino anticancro sperimentale a mRna al Pascale di Napoli. L’oncologo Paolo Ascierto, che segue il paziente dal settembre scorso, esprime entusiasmo dichiarando che, sebbene i risultati della fase 3 richiederanno qualche anno, la speranza è quella di offrire una nuova e più efficace opzione terapeutica per i pazienti affetti da melanoma.

Il nuovo vaccino anticancro

Il vaccino, sviluppato dalla Moderna, utilizza la stessa tecnologia mRna dei vaccini contro il COVID-19. Progettato per istruire il sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine neoantigene, il vaccino mira a supportare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e attaccare in modo più efficace il tumore. Tuttavia, poiché lo studio è in doppio cieco, sia il paziente che l’oncologo non sanno se è stata somministrata una dose attiva o un placebo, un dettaglio che sarà svelato solo alla fine della sperimentazione.

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Intanto si esprime con fierezza e speranza il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Siamo onorati che il Pascale sia il primo centro in Italia a partecipare alla sperimentazione del primo vaccino a mRna contro il cancro. Si apre una frontiera completamente nuova e siamo orgogliosi di esserne protagonisti“, ha dichiarato.

Dopo Alfredo, il centro ha già screenato altri 18 pazienti per il vaccino, aprendo una nuova frontiera nella lotta contro il cancro.

Il panorama dei vaccini anticancro è in continua espansione, con oltre 40 vaccini a mRna in fase di studio in tutto il mondo. L’oncologo Ascierto sottolinea l’importanza di altri farmaci immunoterapici già in uso e delle combinazioni di immunoterapici che offrono nuove opportunità terapeutiche per i pazienti.

Alfredo De Renzis, primo paziente a sottopostosi alla sperimentazione

Alfredo De Renzis, dottore malato di melanoma metastatico, ha accettato di sottoporsi alla sperimentazione senza indugi: “Ho accettato subito. Mi sembrava doveroso per il mio ruolo di medico, per dare un contributo alla ricerca, ma anche perché confido in questa cura. Non ho mai avuto paura, sono sereno, forse anche fortunato, perché l’immunoterapia non mi ha portato particolari effetti collaterali“, ha raccontato.

Il paziente pioniere, ha accettato la prima dose con fiducia e determinazione, contribuendo alla ricerca come medico e sperando che questa cura rivoluzionaria possa portare benefici significativi nella lotta contro il melanoma. La sua storia diventa così parte integrante della sfida globale contro il cancro, un passo verso un futuro in cui nuove opzioni terapeutiche possano offrire speranza a coloro che combattono l’ardua battaglia.

 

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