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sabato, Aprile 27, 2024
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Spari contro ragazzini in provincia di Napoli, minore fermato:«Lo abbiamo inseguito»

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E’ accusato di tentato omicidio e detenzione e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, reati aggravati dal metodo mafioso. Per questi motivi questo pomeriggio gli uomini della squadra mobile di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini) hanno sottoposto a fermo (perchè inidiziato di delitto) il 17enne Antonio L., di Acerra. Nel provvedimento firmato dal pubblico ministero presso il tribunale dei Minori di Napoli Ugo Miraglia del Giudice il giovane è accusato di aver, insieme al 19enne Raffaele Morgillo (già arrestato qualche giorno fa) di aver esploso dei colpi di pistola contro due giovanissimi nel centro di Acerra. L’obiettivo dell’azione di Morgillo e del 17enne era un ragazzo, da ‘punire’ per la fedeltà manifestata al gruppo criminale dei Terracciano-Tedesco. Elementi pesanti quelli raccolti dalla polizia: tra questi alcuni frame dei video di sorveglianza delle telecamere dei negozi presenti in strada. In quest’ultimi si nota il reale ‘obiettivo’ del raid mentre, alla vista dei due ragazzi in scooter, tenta una disperata corsa facendosi scudo tra la folla e dietro alcune vetture. I fatti sono avvenuti lo scorso 31 luglio: il 16enne è stato successivamente trasportato all’Ospedale del Mare mentre la ragazza che era in sua compagnia, una 17enne, è stata portata al Cardarelli.

La confessione del giovane

Interrogato dal pubblico ministero il giovane Antonio L. ha esposto la propria versione dei fatti facendo una confessione:«Il giorno del fatto (omissis) ha litigato con mio cugino. Io mi sono incontrato con Morgillo Raffale ed abbiamo deciso di confrontarci senza escludere di raggiungere le vie di fatto. Ci siamo incontrati in via Buonincontro, io ero con il mio scooter sh di colore bordeaux che ho parcheggiato, mentre Morgillo era a bordo del suo scooter SH di colore nero, che abbiamo poi utilizzato per andare a cercare (omissis). lo ero in qualità di conducente mentre Morgillo era il passeggere. Giunti davanti alle panchine abbiamo cercato e incontrato (….) che era seduto con un suo amico. A questo punto ha colpito sul volto Morgillo simulando di avere un’arma, a sua volta Morgillo ha estratto l’arma ed ha iniziato a sparare diversi colpi tanto che (…) scappava e noi lo abbiamo inseguito fino a quando lo abbiamo intercettato e Morgillo ha sparato l’ultimo colpo».

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