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sabato, Aprile 27, 2024
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Spese scolastiche troppo alte, come risparmiare 700 euro per ogni figlio

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Per scuole materne, elementari, medie e superiori è possibile detrarre il 19% delle spese scolastiche , fino al limite massimo di 717 euro per figlio. E’ quanto ricorda l’Agenzia delle Entrate, via Twitter, rivolgendosi ai contribuenti che devono ancora presentare la dichiarazione dei redditi 2018.

Secondo Adnkronos sono detraibili spese di frequenza scolastica o quelle per gite, assicurazione della scuola e altri contributi finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua o di teatro). “L’art. 1, comma 151, della legge n. 107 del 2015 (c.d. legge della ‘Buona scuola’) ha modificato la detrazione delle spese per la frequenza scolastica che, a partire dal 2015, sono state distinte da quelle universitarie” si legge nella circolare 7/E (GUARDA). “La detrazione spetta sia per le spese di frequenza della scuola secondaria di secondo grado sia per quelle delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione di cui all’art. 1 della legge n. 62 del 2000, costituito da scuole statali e da scuole paritarie private e degli enti locali”.

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“Al fine del riconoscimento dell’onere – si ricorda ancora – il contribuente deve esibire e conservare le ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2017”.

Inoltre, “le spese sostenute per la mensa scolastica possono essere documentate mediante la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento – sia esso la scuola, il comune o altro fornitore del servizio – e deve riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno”.

“Se per l’erogazione del servizio è previsto il pagamento in contanti o con altre modalità (ad esempio, bancomat) o l’acquisto di buoni mensa in formato cartaceo o elettronico, la spesa potrà essere documentata mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola, che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno o studente. L’attestazione e la relativa istanza sono esenti dall’imposta di bollo, purché indichino l’uso per il quale sono destinate”.

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