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giovedì, Maggio 2, 2024
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Statua di Maradona a Napoli, indagato per devastazione un componente della commissione

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La realizzazione di una statua di Maradona è finita con la convocazione – come testi – degli assessori del comune di Napoli, Eleonora De Majo e Ciro Borriello.  Tutto è nato con la creazione di una commissione creata per gestire la scelta e realizzazione della statua da installare in città. In questa speciale commissione sarebbe presente Gennaro Grasso, classe 78, da ieri indagato per i disordini sotto la sede della regione del 23 ottobre scorso.

Un “soggetto violento, ben noto alle forze dell’ordine” accanto ad artisti, giornalisti, eroi dello sport che hanno indotto il pm Ardituro a far luce sulla vicenda. Grosso fa capo al gruppo Masseria della curva A ed è conosciuto alle forze dell’ordine per diversi reati. Il 52enne è segnalato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, lancio di materiale esplodente in occasione di manifestazioni sportive, lesioni e violazioni di legge sugli stupefacenti. Ieri – si legge su Il Mattino che ha riportato la notizia – è scattato il sequestro del cellulare di Grasso.

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L’inchiesta è partita dagli scontri dell’inizio della seconda ondata, ma si arricchisce della realizzazione della statua. Il pm, dunque, vuole approfondire se esistano contatti tra il Palazzo e frange violente del tifo legate ad episodi di cronaca e guerriglia nello scorso mese di ottobre.

Devastazione a Santa Lucia

Stando a quanto emerso finora, ci sarebbe stata un’organizzazione partita tramite la messaggistica istantanea dei social cresciuta nel corso della nottata, con migliaia di soggetti sbucati da vicoli e arterie cittadine (a partire dalla zona dell’università Orientale) fino a via Santa Lucia (dove poi è partito l’assalto alle forze di polizia, a colpi di spranghe, sassaiole e bombe carta). Poche ore dopo gli scontri, ancora tam tam attraverso i social, per far condividere le ragioni della guerriglia a un numero sempre più alto di affiliati o simpatizzanti. Un mondo violento, aggressivo verso le divise, che ha avuto diritto di cittadinanza (ma anche di parola) ai piani alti del Comune. Ed è questa possibile collisione ad aver spinto la Procura a convocare – come testi – due assessori della giunta De Magistris. De Majo e Borriello sono stati convocati per appurare se i due esponenti fossero a conoscenza dei precedenti del rappresentante dei tifo.

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