Il pentito dell’ex gruppo della 167 di Arzano, Pasquale Cristiano, ha svelato importanti retroscena sulle dinamiche nella cosca, costola degli Amato-Pagano. Nonostante fosse detenuto in carcere dopo il suo arresto era costantemente informato sulla vita del suo clan, soprattutto, in un momento di forte tensione criminale. Lo scontro armato scoppiò tra la famiglia guidata da Giuseppe Monfregolo ed il gruppo criminale che all’epoca Cristiano gestiva insieme con Vincenzo Mormile. Tutto partì dall’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Cristiano. Il giovane fu colpito in un agguato il 24 novembre 2021, davanti al “Roxy Bar” di Arzano, e morì in ospedale a Giugliano quattro giorni dopo.
LE PAROLE DEL PENTITO CRISTIANO
L’ex ras della 167 di Arzano è stato interrogato dai magistrati della Dda nel novembre del 2022 e in quella circostanza ha fornito un importanti retroscena: “Nel perìodo della faida e durante la mia carcerazione (nel 2022 dopo le bombe messe a Scekkè Cars) è stato celebrato un summit a casa di Orefice al quale hanno preso parte circa 30-40 persone appartenenti a diversi clan-gruppi criminali tra cui: per gli Amato Pagano ha partecipato omissis ; per i Ciccarelli, Ciro Ciccarelli (indagato): per i Monfregolo, omissis; per il clan Pezzetta, omissis, Pasquale Landolfo, omissis e Salvatore Attanasio: per il gruppo criminale di Tibiuccio, era presente Michele dei quadri: era presente altresì omissis che rappresentava mio cognato Vincenzo Mormile, e che si aspettava di avere un incontro unicamente con omissis per stabilire gli equilibri criminali sui territori di Frattamaggiore e Frattaminore senza il coinvolgimento di altri clan. Tale circostanza l’ho appresa tramite il telefono che avevo in carcere sia da mio cognato Mormile che da omissis nel corso di una videochiamata“.
Inoltre dalle parole del collaboratore di giustizia sarebbe emersa anche un’intesa tra clan contro i cognati della 167 di Arzano: “Nella circostanza, omissis ci spiegò che tutti i partecipanti a questa riunione si erano sostanzialmente alleati contro il nostro gruppo criminale Cristiano – Mormile. Omissis non si aspettava la presenza di tutte queste persone, mentre loro lo sapevano: hanno voluto mostrare di essere una forza in grado di contrastarci: nel corso di questo summit ci venne intimato di chiudere tutte le attività commerciali e abbandonare Frattamaggiore e Frattaminore: anche lo spaccio di stupefacente non doveva più essere appannaggio del nostro gruppo che fino ad allora ne aveva avuto il controllo“.