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giovedì, Maggio 2, 2024
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Terremoto dell’Irpinia, 40 anni dalla tragedia che ha sconvolto l’Italia

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Terremoto Irpinia, 40 anni fa la tragedia con 2.914 morti. Mattarella: peggior catastrofe della Repubblica.  Sono trascorsi quarant’anni dall’immane tragedia provocata dal terremoto che devastò l’Irpinia e la Basilicata.
Quasi tremila persone morirono sotto le macerie delle proprie case, o in conseguenza delle distruzioni di edifici.

A quarant’anni da quel tragico 23 novembre 1980, il sisma dell’Irpinia è una ferita ancora aperta: per una ricostruzione non ancora completata, per una riqualificazione di fatto mai intrapresa, per i ricordi strazia(n)ti di chi in 90 secondi ha perso tutto. Perché alle 19:34 di una domenica in apparenza normale un sisma di magnitudo 6.9 della scala Richter fratturò anima e ossa di Irpinia Basilicata, causando quasi tremila vittime.

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Il messaggio di Mattarella per il terremoto dell’Irpinia

Tante vite non poterono essere salvate per le difficoltà e i ritardi nei soccorsi nel terremoto dell’Irpinia. Il numero dei senzatetto si contò in centinaia di migliaia: sofferenze, disperazione, sacrifici che si sono prolungati per anni nel percorso di ricostruzione.  Ariva il messaggio del presidente della Repubblica Mattarella: “Nella ricorrenza del più catastrofico evento della storia repubblicana, il terremoto dell’Irpinia, desidero anzitutto ricordare le vittime, e con esse il dolore inestinguibile dei familiari, ai quali esprimo i miei sentimenti di vicinanza. Anche il senso di comunità che consentì allora di reagire, di affrontare la drammatica emergenza, e quindi di riedificare borghi, paesi, centri abitati, e con essi le reti di comunicazione, le attività produttive, i servizi, le scuole, appartiene alla nostra memoria civile. Profonda è stata la ferita alle popolazioni e ai territori. Immensa la volontà e la forza per ripartire”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Il sindaco Luigi De Magistris: “Oggi sono quarant’anni da quella terribile sera in cui la terra tremò portandosi via vite, speranze e futuro. Una ferita ancora aperta in ognuno di noi”.

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