24.1 C
Napoli
domenica, Aprile 28, 2024
PUBBLICITÀ

Traffico di droga tra Europa e Sudamerica, sequestrate 23 tonnellate di cocaina

PUBBLICITÀ

Fiumi di cocaina, acquisiti in monopolio dal Sudamerica, e soldi contanti (circa 22 milioni di euro) questo il bottino ritrovato dalla Dda di Reggio Calabria, insieme con le procure distrettuali di Genova e Milano, la procura federale Belga e le autorità giudiziarie tedesche, nell’inchiesta ‘Eureka‘.

Ventitré tonnellate di cocaina sequestrata 

La cocaina arrivava direttamente dal Sudamerica dislocandosi poi nei Paesi di tutta Europa; sono infatti state sequestrate tre tonnellate in Italia ed altre 20 tra Anversa e Rotterdam. L’illecito “giro” tra i Paesi europei non comprendeva solo stupefacenti ma anche denaro; sono infatti circa 22 milioni gli euro che per due anni hanno viaggiato nei “pick-up money”.

PUBBLICITÀ

A finire nel mirino della Dda e delle procure federali sono stati svariati Paesi in Europa (e non solo): sono infatti oltre 200 gli arresti tra Italia, Germania e Belgio e anche in Australia. Le perquisizioni eseguite in Spagna, Portogallo, Francia, Romania e Slovenia sono state 150. Sono stati venticinque milioni i beni sequestrati: in Calabria, in Portogallo e il ‘Café In Srl’ a Roma, che gestiva il ristorante ‘Pallotta’ di Ponte Milvio a Roma e ‘La Rampa’ di piazza Mignanelli.

“La cocaina arrivava nei maggiori porti europei” 

Il gip spiega: “È stata documentata l’organizzazione da parte di Morabito di una spedizione in Brasile di un container carico di armi da guerra, provenienti dai paesi dell’ex Unione Sovietica, fornite da un’organizzazione criminale operante in Italia e in Pakistan“. Le cosche della Locride hanno sfruttato i maggiori porti commerciali europei per gestire il losco commercio. Da Gioia Tauro ad Anversa, che aveva assunto il ruolo di hub per i traffici verso l’Europa del nord.

L’inchiesta ‘Eureka’ 

La “cabina di controllo” è stata riconosciuta in tre maxi-associazioni criminali: la famiglia NirtaVersu” di San Luca, associata in Brasile; la famiglia MammolitiFischiante”  di Bovalino ramificata in Puglia, Abruzzo, Lazio, Toscana e Lombardia e con contatti con il Sudamerica. L’ultima maxi-famiglia è quella degli StrangioFracascia” vicina alle cosche Nirta-Strangio coinvolte nella strage che nel 2007 sconvolse la Germania.

Grazie alle indagini di ‘Eureka’ gli inquirenti sono venuti a conoscenza degli svariati interessi che collegavano l’Europa al Sudamerica. Non solo cocaina ma anche somme di denaro più che considerevoli. Gli uomini del clan, intercettati dal Ros, contavano i soldi da dividersi lamentandosi del Pos: “C’abbiamo perso un milione di euro“. Gli inquirenti spiegano: “I due si lamentano dei pagamenti effettuati tramite Pos, circostanza che limita notevolmente il margine di manovra per distrarre somme dagli incassi della società“.

“300 chili di cocaina al mese rivenduta a 34 mila euro al chilo”

Nel 2018 erano 29mila euro di spartizione, 116mila abbiamo diviso, 29mila euro a testa. Proprio, in assoluto è stato nel 2017, 48mila euro a testa. Ci siamo divisi 194 mila euro” spiegano. Ci ha rovinati, che se era con il lavoro normale, ci saremmo divisi un sacco di soldi“.

Dall’inchiesta poi è emerso come il gruppo smantellato in Lombardia grazie ad un accordo con il narcotrafficante della camorra Raffaele Imperiale, collaboratore di giustizia, gestisse il traffico di cocaina. Il collaboratore ha infatti spiegato che il gruppo criminale riusciva a far arrivare in Italia, 300 chili di cocaina “al mese” e la rivendeva “a 34mila euro al chilo.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Bendò il giovane accusato dell’omicidio Rega Cerciello, assolto il carabiniere

"Il fatto non costituisce reato". Con questa formula i giudici di appello di Roma hanno assolto il maresciallo dei...

Nella stessa categoria