Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato le misure cautelari emesse nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta truffa dei bonus cultura “18App”. Lo scorso 7 febbraio il gip del Tribunale di Napoli Dott. Giovanni De Angelis aveva emesso nei confronti dei nove indagati, tra cui figurano i titolari di una libreria di Ercolano: tre arresti in carcere, tre arresti ai domiciliari, e quattro obblighi di dimora.
Contestualmente la Guardia di Finanza aveva anche sottoposto a sequestro diversi beni riconducibili agli indagati. Il Tribunale del Riesame di Napoli, Ottava Sezione Presidente Dott. Purcaro, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare disponendo l’immediata liberazione degli indagati sottoposti all’obbligo di dimora, difesi di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello, Emiliano Iasevoli e Marco Maresca.
Le motivazioni dell’ordinanza del riesame saranno rese note nei prossimi giorni. Secondo gli investigatori tutte le persone coinvolte nell’indagine avrebbero illecitamente monetizzato i bonus cultura procurando un danno economico al Mibact quantizzato in oltre 2.850.000 euro
Il blitz
Sarebbero coinvolte in una truffa al Miur, in particolare riguardante il bonus cultura 18app, le 9 persone indagate della Procura di Napoli alle quali, stamattina, la Guardia di Finanza di Napoli ha notificato altrettante misure cautelari.
I finanzieri, che stanno eseguendo sequestri e perquisizioni a Ercolano, in provincia di Napoli, sono stati incaricati dal Gip di notificare tre arresti in carcere, tre arresti ai domiciliari, e quattro obblighi di dimora.
“Abbiamo saputo che c’era uno di una libreria di Ercolano che cambiava i buoni in soldi. Io non mi somo mai registrata al sistema. Gli do’ le credenziali. Lui e’ entrato e poi mi ha dato quanto mi doveva”. Due opzioni: “Duecento euro subito oppure 250 fra un mese. Io ho preso 200 subito”. Ecco il sistema creato da una libreria nel Napoletano, per truffare lo Stato con l’APp 18, che, su ordine del gip partenopeo Giovanni de Angelis ha portato a tre ordinanze in carcere, due ai domiciliari e quattro all’obbligo di dimora. A parlare e’ una ragazza di appena 18 anni sentita dagli inquirenti che stavano indagando sui movimenti sospetti dl negozio: oltre 300 ricariche di schede prepagate per oltre 120 mila euro in pochi mesi.
I titolari della ‘Libreria dei Borboni’ ad Ercolano, il 14 maggio 2018, come si legge nella misura cautelare che l’AGI ha visionato, si sono giustificati dicendo che operavano ricariche per conto della Sisal. Per ogni bonus da 500 euro, 250 circa finivano nelle tasche dei ragazzi e il resto sui conti dei titolari della libreria. E la voce si e’ sparsa subito e cosi’ sono stati oltre 5.800 i movimenti considerati truffaldini. Nel sistema un ruolo lo svolgevano anche due giovanissimi, procacciatori di clienti che per ogni ragazzo che portavano in libreria prendevano da 20 ai 30 euro