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venerdì, Aprile 26, 2024
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Ucciso dal sangue infetto nel Casertano, lo Stato pagherà 850 mila euro alla famiglia

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Lo Stato dovrà pagare 850mila euro agli eredi di un uomo di Caserta che, nel 1989, contrasse l’epatite C in seguito a una trasfusione di sangue infetto. È quanto stabilito dal Tribunale di Napoli che condanna il Ministero della Salute al risarcimento della somma. Data l’inerzia è intervenuto il Tar Campania per dare esecuzione al pagamento della quota spettante alla coniuge del deceduto pari a 240mila euro.

L’uomo venne ricoverato presso l’Ospedale di Maddaloni ove fu sottoposto ad intervenendo chirurgico e conseguente trasfusione di sangue. In seguito a tali trattamenti è stata contagiato da HCV epatite virale di tipo C. Per complicazioni epatiche è morto per epatocarcinoma nel 2009.

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Gli eredi conferirono mandato all’avvocato Maurizio Albachiara per agire nei confronti del Ministero della Salute per la richiesta dei danni subiti in vita dal proprio familiare e per il danno da perdita del rapporto parentale. Il tribunale di Napoli nel 2017 a conclusione del iter processuale condannava il Ministero al pagamento della somma complessiva di oltre € 850mila euro a titolo di danno da perdita del rapporto parentale da ripartirsi tra la moglie ed i figli dello sfortunato uomo residente nella provincia di Caserta.

«Questa sentenza rappresenta una delle battaglie vinta dallo studio Albachiara – commenta con soddisfazione l’avvocato – adesso si spera che il Ministero della Salute sia celere nel pagamento. Intanto attendiamo che il Tar si pronunci per le quote dei figli. È fondamentale inoltre che i familiari di soggetti deceduti che abbiano subito danni del genere possano agire in giudizio nel termine di dieci anni dalla morte».

 

 

 

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