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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ucciso perché si ribellò al racket, processo rinviato per un difetto di notifica

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Un difetto di notifica all’imputato ed il processo contro l’ultimo degli accusati ancora sotto processo per l’assassinio di Mimmo Noviello, Francesco Cirillo, è stato rinviato a martedì 15 ottobre. La seconda udienza, quindi, si terrà presso l’aula 318 della Corte di Assiste di Appello del Tribunale di Napoli.

Cirillo era stato denunciato da Noviello al quale aveva chiesto il pizzo. L’imprenditore aveva rifiutato e poi si era presentato dalle forze dell’ordine insieme al figlio Massimiliano. Per questo, quando nel casertano tornò Pasquale Setola, ‘O Cecato, a seminare terrore e a uccidere chiunque si ribellasse alla legge del racket, Noviello fu uno dei primi a finire nel mirino.

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“All’udienza di apertura del processo siete stati in tanti a far sentire la vicinanza alla nostra famiglia. Nove imputati  sono stati definitivamente condannati, mentre il decimo, Francesco Cirillo (condannato in primo grado e poi assolto in appello), su disposizione della Suprema Corte di Cassazione, sarà nuovamente processato – spiegano Massimiliano, Mimma, Maria Rosaria e Matilde Noviello, i figli della vittima – La mattina del 15 ottobre, il processo di appello entrerà nel vivo con la requisitoria del Procuratore Generale Carmine Esposito. Facciamo sentire al Procuratore Generale che la sua requisitoria è anche la nostra.  Facciamo sentire la nostra vicinanza e ai tanti cittadini onesti di Casal di Principe, dell’Agro Aversano e di tutta Italia che “siamo tutti Casalesi””.

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