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sabato, Aprile 27, 2024
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Ischia, cane intrappolato in un’auto dopo la frana: salvato dai volontari dopo 3 giorni

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Una storia a lieto fine in una vicenda tragica. Un cane è stato salvato dai volontari della Protezione Civile, dopo essere rimasto per tre giorni bloccato nella macchina insieme al suo padrone, che invece è rimasto ucciso dalla frana.

FRANA CASAMICCIOLA, CANE SALVATO CON NON POCHE DIFFICOLTA’

“Non è stato facile avvicinare il cane, particolarmente aggressivo perché rimasto chiuso in auto per tre giorni”, racconta all’Adnkronos la dirigente della Protezione civile Campania, Claudia Campobasso. “Ma ci siamo riusciti – aggiunge -. Quando è stato fatto uscire dall’abitacolo dell’auto il cane mordeva ed era aggressivo e non faceva avvicinare nessuno. Era rimasto chiuso per 72 ore in macchina e forse gli mancava anche il suo padrone”. “Siamo stati costretti a chiamare dei veterinari – spiega Gianni Capuano, volontario della Protezione civile – che lo hanno sedato. Intanto è stato sistemato in un recinto sistemato dai volontari”. Ad accorgersi del cane sono stati i vigili del fuoco che stavano eseguendo dei controlli nella zona travolta dal fiume di fango. C’è già una persona che è disposta ad occuparsi del meticcio rimasto senza padrone.

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UNA TRAGEDIA CHE COINVOLGE ANCHE I CANI

Una buona notizia, quindi, in un mare di tragedia. Forse l’unica. E’ una tragedia, questa, che coinvolge anche tanti cani, rimasti senza padrone e che si aggirano tra le macerie ululando e piangendo. Come se fosse il pianto di chi ha perso un amico. Anche loro sono vittime di questo strazio. E ora che sono rimasti senza padrone, qualcuno dovrà pur prendersi cura di loro.

Il cane, spiegano gli esperti, ulula quando vede un amico allontanarsi. E tra l’altro si può benissimo dire che una parte di questa vicenda riguarda anche gli animali.                    Lisa Mocciaro, l’illustratrice di libri per bambini rimasta ieri intrappolata nella sua abitazione al terzo piano e che ha ospitato alcuni dei residenti nei piani inferiori sommersi dal fango, racconta ricordando i momenti in cui sono stati avvertiti i primi boati, tremendi segnali premonitori della imminente catastrofe.

“Gli animali – spiega – erano agitati ma nessuno abbaiava tra i cani. Penso solo volessero trovare una via di fuga. Nei giorni precedenti, quando ci fu una tempesta di vento, i cani ululavano e i gatti miagolavano tantissimo. Il cinguettio degli uccelli era continuo. Invece, da mezzanotte alle tre, quando è iniziata l’altra notte la frana, è calato un silenzio irreale”.

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