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sabato, Maggio 4, 2024
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Usavano i criptofonini ‘anti-intercettazioni’, il sistema dei narcos di Carbone

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Il gruppo di Bruno Carbone utilizzava i criptofonini e gli smartphone anti-intercettazione credendo di nascondere la loro attività di narcotraffico alle forze dell’ordine e agli inquirenti. Si tratta di dispositivi crittografati per rendere tutti i sistemi di comunicazione inattaccabili. I livelli di cifratura sono molto diversi dai comuni smartphone, infatti, nella maggior parte dei casi questa tecnologia è utilizzata dalle organizzazioni criminali.

LA SICUREZZA FONDATA SU TRE LIVELLI

La sicurezza e la segretezza di questo sistema è fondata su almeno 3 livelli. Sul telefonino vengono installati sistemi operativi con livelli di protezione e di accesso multipli, autenticazione a due fattori, codici Captcha ecc. Il dispositivo si connette solo alla rete dedicata di server sicuri, quindi, non utilizza le reti pubbliche non sicure. L’uso di app dedicate con una crittografia forte.

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La maxi operazione contro la criminalità organizzata, chiamata Encrochat, ha portato alla luce l’uso di smartphone con particolari sistemi di cifratura che avrebbe dovuto renderli a prova di intercettazione.

UN SISTEMA SICURO MA VIOLATO

L’operazione, conclusasi fra aprile e giugno 2020 è stata condotta dalle Polizie di Francia, Olanda e Gran Bretagna, è stata denominata Encrochat poiché questo fa riferimento al nome dei criptofonini prodotti appunto dalla società e che garantivano un sistema di comunicazione crittografato e sicuro. In realtà il sistema è stato violato dalla polizia francese e olandese.

Uno dei principali criptofonini utilizzati è stato quello della Sky Ecc, il quale
permette di impostare delle chat in grado di auto cancellarsi dopo 2 minuti ed
addirittura da remoto, rendendo le conversazioni, in alcuni casi, impenetrabili.

L’INTERCETTAZIONE

Nel novembre del 2020 un narcos del gruppo di Carbone, Emanuele Pisa, è stato intercettato mentre parlava del dispositivo hi-tech:Tengo il telefono della fatica a casa… ma quando mai quello è della fatica— non è buono è della fatica abbiano fatto lo Sky sopra qua… stava lo Sky sopra… C. tengo il telefono della fatica a casa— non è buono il telefono se no te lo prendevi… non è buono tengo il programma dello Sky sopra è stato faticato…tiene lo Sky sopra questo telefono… non puoi parlare non tiene niente sto tele fono…non sia mai ti arrestano con sto telefono… tiene lo Sky sopra lo usano quelli che vanno scappando… lo Sky il programma per chattare.”

GLI SMARTPHONE INATACCABILI

Agli inquirenti risultava che il latitante Carbone tenesse i suoi contatti internazionali grazie alle piattaforme telefoniche e alle app, come Encrochat, con crittografia end-to-end per nascondere i messaggi e le telefonate.

Si tratta di smartphone ritenuti inattaccabili per i metodi di crittografia per proteggere le comunicazioni: strumenti di per sé legali dotati di particolari sistemi di cifratura che li rendono inviolabili, a prova di intercettazione.

Encrochat è il nome dell’azienda fornitrice del servizio di comunicazione, ritenuto sicuro, basato sui criptofonini, smartphone modificati nel software e nell’hardware per essere impossibili da hackerare, intercettare e violare. I messaggi cifrati venivano instradati attraverso i server, sparsi per il mondo, e nel caso specifico in Olanda.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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