“Mi hanno perquisito in uno stabilimento balneare insieme alla mia famiglia“: è la denuncia fatta da un bagnante in un video pubblicato sui social e ripreso da Francesco Emilio Borrelli. “Ho pagato 50 euro per ombrellone e sedia e 10 di parcheggio – spiega il giovane -. Verso ora di pranzo, io e la mia famiglia abbiamo tirato fuori il nostro panino con la bresaola quando si avvicina un addetto e ci dice ‘ma lo sapete che il panino sotto all’ombrellone non potete mangiarlo?'”.
“Perché non me lo specifichi con un cartello all’ingresso? – dice rivolgendosi ai titolari della struttura balneare -, così da poter decidere, nel caso, di non entrare. Invece no, prima ci fate pagare e poi una volta sotto l’ombrellone ci dite di non poter mangiare”.
“Noi siamo una famiglia umile – continua -, io faccio l’operaio. Ma quanto ci viene a costare se ti do già 60 euro tra ingresso e parcheggio, poi altri 60-70 euro per mangiare perché dobbiamo comunque usufruire dei vostri servizi e in tutto ci viene a fare 120-130 euro. È normale che un operaio umile non può più neppure andare in spiaggia”.
“E non mi dite di andare sulla spiaggia libera – conclude -, perché io voglio andare su quella privata, pagare l’accesso e mangiare il mio panino con la bresaola, ok? Perché stiamo comunque parlando di Licola, Varcaturo, Castel Volturno, non certo di Sharm El Sheikh”.
Sulla video appare inoltre l’eloquente didascalia: “Addirittura siamo stati perquisiti, vi sembra normale?”.