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venerdì, Aprile 26, 2024
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Vomero, nuovo colpo della “banda del cric”: identificati autori e tecniche

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Una domenica di luglio, temperature altissime, afa asfissiante. Tutte classiche caratteristiche che invogliano le persone a dirigersi verso il mare. I più fortunati, raggiungono le loro abitazioni estive, trasferendosi per il weekend. Di conseguenza, la città è deserta, soprattutto nelle ore di punta. Chi è rimasto a casa, abbraccia l’idea di rinfrescarsi con il condizionatore, uscire nelle ore più calde non è una buona idea. I negozi chiusi non si contano, solo qualche bar è coraggiosamente aperto. Insomma, deserto. Uno scenario ideale per compiere scorribande, grossomodo indisturbati. Non importa che siano le 14 o le 15: in giro non c’è un’anima e quindi si può agire. Siamo al Vomero, a due passi dall’ingresso principale della Floridiana. Avanti ai cancelli del parco c’è qualche turista radunato. A qualche viale di distanza, la “banda del cric” sta compiendo l’ennesimo colpo. Sul ciglio della strada, c’è una Toyota Yaris parcheggiata.

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Un altro scatto di una delle auto colpite dalla banda del cric, al Vomero – archivio InterNapoli

La banda del cric agisce come se fosse un team di meccanici di Formula 1

A occhio e croce, considerando lo stato di pulizia assoluta della meccanica, il proprietario l’avrà ritirata dal concessionario qualche giorno fa. La banda è composta da ragazzi che hanno occhio per le auto giuste, quelle che possono far fruttare molti più soldi. Così, parcheggiano il furgone bianco, si coordinato velocemente e entrano in azione. Stando alle ricostruzioni fornite da alcuni residenti e commercianti del quartiere, sembrano un team da Formula 1 per coordinazione meticolosa. Cosa che fa risparmiare tempo prezioso alla banda e fa correre molti meno rischi. Parlando con il proprietario di un bar, non lontano dalla Floridiana, ci viene spiegato che la banda è formata da ragazzi giovanissimi, tutti tra i 25 e 28 anni. Arrivano con un furgone bianco, anonimo. Non hanno volti coperti o l’aria di chi sta per rubare pneumatici e cerchioni. Nel giro di qualche minuto, però, lasciano le auto sui cric e sui mattoni. «Una piaga. Speriamo li incastrino presto. Immaginate anche voi di tornare dal mare e di ritrovarmi l’auto poggiata sui mattoni. E non è la prima volta, qui!»

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