Un vero e proprio terremoto ha colpito la vita amministrativa del Comune di Aversa: nell’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Patrizia Dongiacomo e Cesare Sirignano, sono finiti tecnici del Municipio ed imprenditori, 8 di questi sono agli arresti domiciliari domiciliari, mentre altri 5 risultano indagati a piede libero. L’accusa, a vario titolo è corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Arresti Comune di Aversa: domiciliari a capo Ufficio Tecnico
Nell’ordinanza di custodia cautralare vi è la questione legata ad un immobile di 6 unità abitative, trasformati in 19 appartamenti, superando l’aumento di volumetria del 35% consentito dal ‘Piano Casa’ della Regione Campania.
Si tratterebbe un palazzo in via Linguiti trasformato da ‘rudere’ a palazzina moderna dal valore immobiliare di circa 6 milioni di euro.
Mazzette per trasformare un rudere in palazzo da 19 appartamenti
Per gli inquirenti ciò sarebbe stato possibile con la falsa rappresentazione dei luoghi ante operam, sostituendo i grafici già esistenti contestualmente sottratti dagli archivi comunali e con la complicità del dirigente a capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Aversa Raffaele Serpico e di Giuseppe (Geppino) Minale, a cui sarebbero finite mazzette ed altri benefit.
Serpico e Minale sono finiti ai domiciliari, così come gli imprenditori Alfonso e Yari Cecere (padre e figlio), ed altri 4 tecnici ben noti negli ambienti comunali.
