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lunedì, Maggio 6, 2024
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OSPEDALE DI GIUGLIANO, CONTINUA LA PROTESTA DEGLI INFERMIERI

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GIUGLIANO – Un presidio permanente davanti al pronto soccorso del San Giuliano per ottenere garanzie per il futuro occupazionale. A Giugliano gli infermieri precari non mollano la presa, neanche davanti all’impegno dei politici di discutere le richieste in commissione sanità domani e, poi, la settimana prossima in consiglio regionale. Smobilitato il sit-in sul tetto, ieri i lavoratori a tempo determinato hanno piazzato un tendone e numerosi striscioni davanti all’area d’emergenza del San Giuliano.
Domani mattina una delegazione manifesterà in piazza Matteotti a Napoli per lo sciopero generale indetto da Cobas Sanità, Sin Conbas, Uila. O. Salerno e Rdb. «Chiediamo che la professionalità dei precari venga riconosciuta. Anche se abbiamo avuto delle risposte, abbiamo deciso di dare vita ad un presidio permanente per non far calare l’attenzione sulle nostre condizioni lavorative – dice Feliciano Manna, rappresentante Rdb- . Se anche stavolta si dovesse risolvere tutto in una bolla di sapone, siamo disposti anche ad inasprire la protesta». Dopo la protesta di giovedì scorso sono arrivate le prime risposte dalla Regione. I consiglieri Franco Specchio (Prc) e Antonio Cantalamessa (An), membri della commissione sanità, hanno accompagnato i sindacalisti dall’assessore Rosalba Tufano. «L’assessore ha promesso che la professionalità dei precari- dice Gaetano Marati, rappresentante regionale Rdb- diventerà un titolo preferenziale per i 2500 posti da coprire in Campania». La vicenda verrà discussa domani in commissione, prima di arrivare in consiglio regionale entro la fine del mese. L’obiettivo è arrivare ad una delibera di indirizzo che garantisca una corsia preferenziale ai precari.
La contestazione di Giugliano era partita dagli infermieri (100 impiegati nei reparti ospedalieri e nei presidi territoriali di tutta l’Asl Napoli 2) ai quali a fine mese scadrà il contratto e che rischiano di rimanere senza lavoro. Proprio questi puntano l’indice contro il concorso per 80 posti di infermiere (per il quale sono arrivate 6mila domande), bandito l’anno scorso e ancora in via di espletamento. A sentire i precari non garantirebbe coloro che hanno già prestato servizio negli ospedali e nei distretti territoriali, rispondendo agli avvisi pubblici. Per garantirsi chiedono il fermo per tre anni per quelli in servizio e quelli licenziati da poco e, nel frattempo, l’apertura di un tavolo politico-sindacale per mettere fine al precariato.



TONIA LIMATOLA – Il Mattino 18 febbraio 2003

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