35ENNE MUORE SCHIACCIATO DALLA SPONDA DI UN TIR

Muore a 35 anni nel cantiere dove stava lavorando. Pasquale Tamburrelli, è morto nel pomeriggio di ieri all’ospeddale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Trasportato dai colleghi non ce l’ha fatta. Stava lavorando in un cantiere edile nella zona collinare di Quarto, in via Arturo Toscanini. Il 35enne residente a Marano, era dipendente della ditta «Medusa Costruzioni» gestita dalla famiglia Mallardo. Le indagini intraprese dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli, guidati dal capitano Alessandro Mucci e coadiuvate dal pm Fabio Massimo Del Mauro della Procura della Repubblica, dovranno chiarire la dinamica dell’incidente. I militari giunti sul cantiere, posto sotto sequestro, hanno raccolto le testimonianze degli operai presenti che sono risultate alquanto contrastanti. Sembra che la vittima, scesa dal camion appena parcheggiato, sia caduto battendo la testa, per un malore o colpito da una sponda dello stesso camion. Saranno le indagini e l’autopsia disposta dal pm, a dare una risposta all’interrogativo. Tamburelli lascia la moglie e due figli. ”Non ci sono parole ne comunicati che reggono ma guai se si spengono i riflettori”. Cosi’ Gianni Sannino, segretario della Fillea di Napoli commenta l’incidente sul lavoro avvenuto a Quarto, nel corso del quale ha perso la vita il giovane operaio edile. ”E allora le cose da fare ancora una volta: controlli coordinati, selezionare imprese serie e qualificate, vanno messe al bando quelle che non rispettano la sicurezza al di la del massimo ribasso, accertare le responsabilita’ e certezza della pena”, aggiunge Sannino ricordando anche l’incidente avvenuto la scorsa settimana . ”Due fili spezzati in sette giorni, di Quarto era il geometra-manovale per costrizione morto nel centro storico di Napoli, e’ un tributo troppo alto. Occorre dire basta. Far sentire la voce dei lavoratori, chiamare imprese e istituzioni alle loro responsabilita”’, conclude il rappresentante della Fillea.