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EMERGENZA LAVORO, GLI LSU BLOCCABO IL CENTRO DI GIUGLIANO

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GIUGLIANO – Sono senza stipendio da più di un mese gli addetti alla raccolta differenziata del consorzio di Bacino Napoli Uno che ieri mattina hanno occupato la sede di via Palumbo a Giugliano e bloccato il traffico cittadino per due ore. «Ci stanno prendendo in giro, ma quando ci pagano?», hanno scritto sugli striscioni appesi al quarto piano dello stabile che ospita anche gli uffici dell’Inps.
La protesta si è inasprita dopo tre giorni di trattative e promesse andate a vuoto. Sono esasperati i 176 lavoratori, assunti con un contratto part-time a tempo indeterminato nel Duemila, che da mesi ricevono il corrispettivo del loro lavoro con grande ritardo. Ieri mattina un gruppo ha bloccato il transito delle auto in via Aniello Palumbo, fino all’angolo con via Allende. Per farlo hanno parcheggiato al centro della carreggiata i mezzi utilizzati per la rimozione e rovesciato alcuni cassonetti delle immondizie.
La protesta a Giugliano, sostenuta da Cil e Sindacato Azzurro, è cominciata alle 11. «Non ci muoviamo da qui – minacciano – finché non avremo garanzie per il futuro». Sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato di Polizia di Giugliano, diretto dal vicequestore Alberto Francini. Nel frattempo i vigili si sono dati da fare per regolare alla meglio la circolazione, impazzita in seguito al blocco del corso principale, fino a piazza Gramsci.
Dopo due giorni di agitazione, in cui comunque hanno garantito il servizio, ieri mattina i lavoratori erano convinti che lo sblocco degli stipendi fosse ormai cosa fatta. L’impegno preso giovedì mattina a Napoli, in seguito all’incontro tra il direttore generale del consorzio, Vincenzo Di Girolamo, e il subcommissario Giulio Facchi, era quello che i 300mila euro sarebbero stati stornati da altri capitoli di spesa. Ma ieri mattina l’appuntamento con i lavoratori è stato disertato dai vertici del Consorzio.
Da qui l’inasprimento della protesta con il blocco del traffico e l’occupazione della sede consortile. Dura la reazione dei rappresentanti sindacali: «Non c’è uno spiraglio per il futuro – dice Mario Divini, della Cil – Siamo dovuti ricorrere al Tribunale del Lavoro. Per il ritardato pagamento ci costituiremo in mora, mentre la prima udienza per portare a tempo pieno, cioè da 30 a 36 ore, i nostri contratti è prevista a maggio».
Insomma, rivendicazioni su rivendicazioni. Intanto pochi giorni prima con un’ordinanza del commissariato di governo per l’emergenza-rifiuti erano arrivati i fondi ai Consorzi per gli stipendi. Ne erano rimasti esclusi solo Na 1 e 3, Caserta 2 e 4 che avrebbero dovuto attingere i fondi da altri capitoli di spesa, dai quali pagare gli stipendi agli addetti alla discarica e agli impiegati degli uffici amministrativi.
Intanto i lavoratori tentano di essere ricevuti dal presidente e dal Cda del Consorzio di Bacino Napoli Uno, presieduto dall’ex sindaco di Giugliano, Antonio Castaldo. Nel consiglio di amministrazione sono rappresentati i venti comuni consorziati che ricadono nell’area giuglianese, in quella flegrea, più le isole che fino a due anni fa scaricavano i rifiuti nella discarica Tre Ponti-Masseria del Pozzo.





TONIA LIMATOLA – Il Mattino 8 marzo 2003

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