12 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

RIFIUTI, LE COLONNE DELLA MORTE CHE UNISCONO NAPOLI A CASERTA

PUBBLICITÀ

da CASAL DI PRINCIPE


ROBERTO FUSCIELLO



CASERTA – Il ritrovamento del materiale sospetto a Casal di Principe, non è il solo avvenimento che segnalano gli ambientalisti. Durante la scorsa settimana, in vari paesi della Provincia di Caserta e di Napoli, sono stati bruciati rifiuti di varia natura. Copertoni, elettrodomestici, rifiuti urbani sono stati incendiati nelle campagne di vari centri quasi ad incrementare quello che è il livello di diossina presente nell’ambiente dato che , come si era visto, alla fine non era così allarmante.
I piromani, hanno agito maggiormente a Giugliano, terra già martoriata dalle ecomafie e dove la questione ambientale diventa sempre più preoccupante. Dalla grande cittadina campana, si sono innalzate colonne di fumo altissime che, visibili da tutti i paesi limitrofi, hanno appestato l’aria costringendo i cittadini a barricarsi in casa. Qui, è stato scoperto inoltre un mercato nero, nero come i fumi che produce e come le anime di chi lo controlla. Zingari e Rom, presenti in maniera massiccia a Giugliano, sotto l’ordine di qualche potente, bruciano materiale elettrico, batterie, pneumatici ed elettrodomestici per eliminare le guaine di plastica e prelevarne il rame che viene poi rivenduto ad alcune fonderie che “già sanno”. Il business del rame, che non fa altro che aggiungersi a quello dello smaltimento illegale dei rifiuti, lo si può vedere quotidianamente senza troppi sforzi e senza addentrarsi in luoghi segreti o vecchie fabbriche abbandonate : basta attraversare l’asse mediano. Le maggiori località dove si possono ammirare le caratteristiche colonne di fumo nero sono: Masseria del Cardinale a Qualiano, la campagne alle spalle del cimitero di Villaricca, l’ex Pirelli e il Ponte Riccio di Giugliano, tutta la dorsale dell’asse mediano.
Il fenomeno però non ha interessato solo l’agro giuglianese, ma anche l’altro agro, compagno di sventura, o per meglio dire, collega di lavoro in quella che è l’opera di devastazione del territorio. Anche in comuni dell’aversano, in particolare nelle campagne di Frignano (nelle prossimità del cimitero) e a Casal di Principe sulla strada che porta al famigerato Campo Sportivo sono stati segnalati incendi della stessa natura. Qui i soliti ignoti hanno agito di notte e non solo. A Frignano chi si dirigeva verso la superstrada, nel pieno pomeriggio, ha potuto osservare, con i finestrini rigorosamente chiusi, un denso nuvolone di fumo alzarsi dal bel mezzo di un terreno.
Altri “roghi sospetti” sono stati inoltre segnalati nei comuni di Mondragone e di San Tammaro. Difficile per il momento tracciare delle analogie tra tutti i “fuocherelli” avvistati, come è difficile stabilire cosa stiano facendo le forze dell’ordine per combattere tali fenomeni. Per il momento gli unici fattori che accomunano quasi tutti i centri menzionati sono un brusco aumento di malattie tumorali, la maggior parte delle quali alle vie respiratorie e il conseguente malcontento dei cittadini onesti e premurosi per l’ambiente che nella migliore delle ipotesi però, si esplica in discorsi che non oltrepassano nemmeno le mura familiari. Le proteste sono blande e la segnalazioni provengono sempre dalle stesse persone, i responsabili delle associazioni ambientalisti che, in un territorio dove la legalità è un optional di poco conto, lottano quotidianamente contro altre associazioni più forti di loro.



PUBBLICITÀ

Cosa dice la legge:


1 – la combustione dei rifiuti è sanzionata penalmente adattando e applicando a seconda dei casi (circostanze e modalità) gli articoli 674 e 703 del Codice Penale, quindi è da considerarsi a tutti gli effetti un reato, anche se si tratta di modiche quantità domestiche di rifiuti bruciati;




2 – la combustione dei rifiuti può inoltre essere equiparata all’illecito smaltimento di rifiuti, applicando in questo caso quanto previsto dal D.L. 22/97 (Legge Ronchi), che prevede sanzioni penali se a farlo sono aziende, industrie, enti, e comunque attività produttive di qualsiasi genere. A questo proposito occorre puntualizzare che anche chi svolge attività sommersa, cioè in nero, è dalla legge equiparabile a tutti gli effetti ad una attività produttiva e quindi perseguibile penalmente, così come pure l’attività agricola, che sebbene svolta prevalentemente da un singolo individuo, costituisce comunque un’attività di impresa e chi smaltisce illegalmente i rifiuti che ne derivano commette un reato.




Sette Giorni

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Fassino denunciato per il furto di un profumo, l’accusa: “Lo aveva già fatto”

Già in passato Piero Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1 dell'aeroporto...

Nella stessa categoria