LOTTA ALL’EVASIONE DELLA TARSU: DAL 1999 AD OGGI SCOVATI BEN 3.591 EVASORI, ISCRITTI A RUOLO TRIBUTI PER QUASI UN MILIONE DI EURO IN PIU’.
Le cifre smentiscono clamorosamente quanti da tempo speculavano sulla incapacità del Comune di incassare i tributi locali. Il resoconto delle attività dell’Ufficio Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) parla di 3.591 pratiche in più iscritte a ruolo che hanno portato a prevedere di incassare circa un milione di euro in più, nonostante vi siano state riduzioni per alcune categorie contributive. Il dato più eclatante è che, allo stato, i contribuenti iscritti a ruolo sono 19.301 su una popolazione di 55mila abitanti, con un rapporto di 2,84 persone per contribuente iscritto, cioè negli standard medi a livello nazionale (il dato nazionale parla di 3,05 membri per nucleo familiare).
Ma veniamo al dettaglio. La riorganizzazione degli uffici Tarsu è avvenuta alla fine del 1999 ed a ruolo erano iscritte 17.733 pratiche, con una previsione di un importo di 3.255.928,87 € (pari a 3.743.790,52 € con l’aggiunta delle addizionali comunali). Nel 2000 le pratiche sono salite a 19.473, per un importo di 3.693.907,16 € (4.245.793,76 € a ruolo). Nel 2001 ancora un trend di crescita: 20.131 pratiche iscritte a ruolo, previsione di entrata a ruolo di 4.138.260,79 € (con l’importo pari a 3.598.478,71 €), nonostante vi fosse stata una riduzione della tariffa commercio del 10 per cento. Nel 2002 le pratiche sono state 20.552 con una previsione di incassare 4.029.210,25 € (3.505.608,00 € al netto delle addizionali), nonostante la riduzione della tariffa scuola che ha comportato una perdita di 250mila euro. Nel 2003, infine, le pratiche iscritte sono state 21.324 con una previsione a ruolo di 4.847.592,32 € (importo di 4.215.240,80 € ).
«La logica è quella che caratterizza la nostra amministrrazione da tempo – spiega l’assessore al ramo, Giuseppe Pedemonte – l’obiettivo è quello di scovare gli evasori per fare in modo che, pagando tutti, si possa pagare di meno per assicurare servizi efficienti alla collettività».
Ufficio stampa Comune di Marano