Pesante la conta dei danni al raccolto
QUALIANO – Gelate primaverili, il caso sbarca in assise. Il Consiglio comunale di Qualiano ha approvato la presa d’atto della delibera per la decretazione dello stato di calamità dopo le gelate dello scorso aprile.
Si tratta di un provvedimento importante non solo per i proprietari terrieri ma anche per i braccianti agricoli: sono molti, infatti, i lavoratori giornalieri rimasti senza lavoro dopo il gelo che ha distrutto le piante da frutto. A Qualiano sono centinaia i braccianti che quotidianamente si spostano per lavoro nel Casertano, una delle zone più colpita dalle intemperie.
L’ondata di maltempo del 7, 8 e 9 aprile ha lasciato dietro di sé danni pesantissimi all’agricoltura: il primo monitoraggio effettuato dalla Coldiretti ha rilevato perdite per centinaia di milioni di euro. Piante da frutto nella fase della fioritura e ortaggi e fiori in campo sono stati stroncati da gelo e neve. In Campania, i territori maggiormente investiti sono appunto quelli dei comuni a nord di Napoli e della provincia di Caserta. Tra le colture danneggiate figurano gli alberi da frutta come gli albicocchi e i ciliegi ed anche i pomodori.
“Le conseguenze economiche, sociali e produttive, provocate dalle gelate in Campania – aveva detto Aniello Troiano, presidente regionale della Cia – sono state devastanti per l’intero settore frutticolo e in parte per quello orticolo. Una calamità che non ha precedenti. Le colture ortofrutticole casertane e napoletane, anticipate di 15 giorni rispetto a quelle del nord, sono state colpite in piena fioritura e sono andate, pertanto, completamente distrutte. Danni del genere non possono essere evitati con tecnologie preventive, né ristorati attraverso normali e ordinari interventi di Stato o anche mediante le più complete forme assicurative”. E nei giorni scorsi, il limite di contributo a fondo perduto concedibile in base alla legge sulle calamità naturali preventivamente fissato all’80% è stato elevato dal Ministero dell’Agricoltura al 100% e il tetto massimo da 25mila euro è stato aumentato a 75mila per aziende fino 30 ettari e a 100mila euro per le aziende più estese.