Blitz degli ispettori del lavoro di Napoli nella scuola materna privata «Flower Garden», di Giugliano, in via Arco Sant’Antonio, uno dei tanti istituti paritari presenti nella provincia napoletana per sopperire alla carenza o insufficienza delle strutture pubbliche. Scoperti sei lavoratrici in nero, tra cui una minore di 16 anni che non ha assolto l’obbligo scolastico e che, ciononostante, svolgeva un ruolo di assistente all’insegnamento. Avvertiti i genitori dei cinquanta bambini, ospiti dell’istituto, che sono corsi a prendere i figli dopo la sospensione dell’attività. «L’operazione ha portato alla luce una situazione di illegalità diffusa», commenta Sergio Trinchella, direttore dell’Ispettorato di Napoli. «Solo due insegnanti su otto presenti al momento del controllo avevano un regolare contratto di lavoro – prosegue Trinchella – Nella scuola, inoltre, erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione ma l’operaio edile era privo di qualsiasi contratto, mentre i due giardinieri extracomunitari, impiegati nella pulizia delle aree verdi esterne, erano stati assunti solo il giorno prima». L’Ispettorato, inoltre, ha segnalato la presenza della giovanissima ragazza al lavoro al Tribunale dei minori che ha aperto un fascicolo sulla vicenda. «È nostro obbligo denunciare il lavoro minorile in tutte le sue forme, specie quando viene attuato in un contesto scolastico che, invece, dovrebbe tutelare proprio i minori», commenta Trinchella. La titolare della scuola materna Annamaria Pisacane, che gestisce insieme al marito Gennaro Pirozzi l’asilo privato, si difende: «Quella ragazzina era un’amica di mia figlia, non lavora per noi. Si trovava a scuola per puro caso, era passato solo per un saluto». Gli uomini dell’Ispettorato, inoltre, hanno comminato una multa di 3mila euro per ogni lavoratrice in nero. «Violazioni di questo tipo sono molto frequenti – commenta il direttore Trinchella – e nella maggior parte dei casi i dipendenti dichiarano di essere al loro primo giorno di lavoro, circostanza assolutamente non credibile in questo caso, trattandosi di una scuola materna a metà anno scolastico». I proprietari, dopo la verifica ispettiva, hanno dovuto regolarizzare la posizione dei propri dipendenti per ottenere la revoca della sospensione e poter riaprire la scuola materna. «Il datore di lavoro può riprendere la propria attività – spiega Trinchella – solo dopo aver dimostrato la regolarizzazione dei dipendenti con una formale comunicazione al Centro per l’impiego e la consegna delle lettere di assunzione ai dipendenti, inseriti nel libro matricola».
LUISA MARADEI
Il Mattino il 05/02/09


