Il Comune ha individuato per la prossima stagione balneare le zone non idonee alla balneazione lungo il litorale flegreo. L’ordinanza numero 32 sintetizza così la mappa dei tratti di costa off-limits e vieta la balneazione dalla foce nuova del lago Fusaro al promontorio di Cuma, dalla Spiaggia Romana Colonia Vescovile fino alla Spiaggia Romana Lido Fusaro (i punti 10-12 della mappa regionale). Off-limits anche le acque del porto di Miseno in località Case Vecchie, nel tratto di mare tra l’area Scalera e la zona di pertinenza della Guardia di finanza. Mare vietato anche nello specchio acqueo antistante la spiaggia del Poggio per il rischio crollo del costone – il divieto è stato stabilito dal 1996 con un’ordinanza dell’Ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli – e interdetto il tratto di litorale che comprende l’ex lido Risorgimento con la spiaggia adiacente fino alla costa del Comune di Bacoli. Gli stabilimenti balneari che si affacciano su questi punti in particolare sul versante della Spiaggia Romana, per offrire alla clientela un servizio alternativo, hanno allestito piscine e solarium. «Prepariamo un ricco programma: idromassaggio, musica, palestra per compensare le mancanze del mare. Ma qui l’inquinamento è dovuto al cattivo funzionamento del depuratore di Cuma», spiega Fabrizio Schiano, titolare di un lido. Via libera ai bagni invece lungo la fascia costiera di Miseno e Miliscola, dove l’Arpac ha attestato la salubrità delle acque. Divieto di balneazione, infine, nel tratto marino del porto di Baia, come si evince dalla mappa diffusa dalla Regione Campania dopo l’approvazione della delibera di giunta del 31 dicembre. Il provvedimento ha identificato per la prossima stagione estiva le zone non idonee alla balneazione lungo tutta la costa campana: nel napoletano 38 chilometri di costa sono stati dichiarati vietati, a seguito delle analisi eseguite dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania. L’Arpac ha infatti accertato la qualità delle acque lungo la costa e alzato bandiera rossa dove gli agenti batterici superano i limiti previsti dalla legge. Ai sindaci e alle amministrazioni comunali competenti è demandata l’adozione dei divieti di balneazione. Da qui l’ordinanza del Comune di Bacoli, firmata dal sindaco Antonio Coppola, che ribadisce i tratti vietati lungo la litoranea flegrea. In provincia di Napoli, oltre a Bacoli, il divieto di balneazione si estende per alcuni tratti nei comuni di Pozzuoli, Giugliano, Portici Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e Castellammare. Il provvedimento interessa anche la provincia di Caserta e quella di Salerno, dove per chilometri di costa è vietato fare il bagno. Sotto accusa l’inquinamento del mare e il lento degrado del Mediterraneo. Flegra Bentivegna della Stazione zoologica Anton Dohrn, autrice del volume «Mare sostenibile» realizzato in sinergia con l’assessorato ai Beni Culturali e Paesaggistici della Provincia di Napoli, sottolinea che «l’inquinamento marino, come quello dell’aria e dell’acqua dolce, è una seria minaccia per la nostra salute. Gli effetti più dannosi si riscontrano lungo i litorali: distruzione dei fondali, proliferazione di alghe verdi e di plancton tossico, asfissia e avvelenamento delle acque sono alcune gravi conseguenze per l’habitat marino, senza trascurare le malattie che minacciano la salute di chi si immerge in acque inquinate». Per modificare questo trend negativo «occorre favorire la visione di un futuro che sappia conciliare le necessità dell’uomo con quelle della natura e modificare i nostri comportamenti sbagliati sia quando siamo a casa che al mare».
PATRIZIA CAPUANO
Il Mattino il 11/02/09

