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sabato, Maggio 4, 2024
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CALCIO: NAPOLI, UN PROGETTO ALLA DERIVA. DONADONI ALL’ULTIMO ROUND

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Se ieri sera qualcuno si fosse perso i primi 5 minuti di Inter-Napoli, cos’avrebbe pensato? Di primo acchito ad uno scherzo. Un errore del tabellone elettronico. Ed invece è successo che il Napoli, un tempo bello di notte, un tempo bello con le grandi, in campo non è mai sceso. Una prova imbarazzante per mancanza di carattere, di personalità, finanche di gioco. Una squadra che, dispiace dirlo, rispecchia la mancanza di combattività del Donadoni allenatore. Perchè l’ala del Milan da leggenda era tutt’altra cosa. In una manciata di minuti l’Inter si è portata a casa il risultato e l’anima di questo piccolo, smunto Napolino. De Sanctis rimane inchiodato sulla linea di porta (non esce nemmeno nei corner questo portiere!), l’area piccola è terra di conquista ed Eto’o in mischia mette dentro l’1 a 0. Due giri di lancette e il devastante Maicon, unico esempio al mondo di terzino-rifinitore, mette dentro un pallone per Milito che non perdona, come suo costume, vero Marino? Il dirigente che, ricordiamolo, preferì Denis al bomber principesco di nome e di fatto. Forse era fuorigioco ma ormai che importa, il Napoli non c’è. Undici fantasmi con tanto di lenzuolo, la nuova maglia grigio-argento. Al solito, giocatori fuori ruolo ed equivoci tattici a gò-gò. Zuniga sulla sinistra vive una serata da incubo, sulla fascia non di sua competenza e contro l’esterno destro più forte del pianeta. Che dire poi del tandem Gargano-Bogliacino? Il primo perde tutti i palloni e sbaglia tutti i passaggi mentre il secondo si conferma inesistente in fase di interdizione. Il centrocampo nerazzurro non si deve nemmeno sbattere più di tanto per prendere il comando delle operazioni; attivissimi Sneijder nel primo tempo e Stankovic. Eto’o e Milito sono i dioscuri di quest’Inter; due Ibra al prezzo di uno. Col loro moto continuo, avvolgente, sono in grado di aprire qualunque difesa. A completare il quadro, le consuete, inspiegabili scelte di mister Donadoni; in ogni partita bisogna umiliare un giocatore sulla fascia sinistra e lì le colpe sono anche altrove ma perchè bocciare Cigarini? Un giovane che ha bisogno di giocare per crescere e provare a prendere per mano una squadra senza leader. Per giunta veniva da una buona prova con l’Udinese. Dàtolo, dato in formazione, viene addirittura spedito in tribuna. Nella seconda frazione Donadoni prova le tre punte, inserendo la torre Denis e togliendo Maggio, peraltro tra i pochi a salvarsi dal disastro. Ma non c’è più nulla da dire e da dare, cala la notte su una squadra spenta e priva di forza fisica e mentale. 7 punti in meno dello scorso anno e 7 gol subiti in più, una classifica che diventa già preoccupante. De Laurentiis ieri in tribuna. Presidente, batta un colpo. Marino e Donadoni meritano di stare sotto processo; lei che ne pensa? Tra due partite si attende la sentenza presidenziale per i due imputati dello sfascio. L’imperturbabilità dell’allenatore, il mutismo strategico del dirigente; in mezzo gli errori estivi che vengono impietosamente al pettine. Forse è troppo facile dirlo ora ma il mancato acquisto di un terzino sinistro, di un mediano e di una prima punta gridano troppo vendetta. Come le cessioni di Blasi, Mannini e Vitale, senza prendere sostituti. Se Hamsik poi si diverte a giocare a nascondino, non basta la caparbietà di un rabbioso e disperato Lavezzi per raddrizzare la barca. Su quella barca sta colando a picco un sogno. Presto, salvate il soldato Napoli.

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