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venerdì, Maggio 17, 2024
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Sfuggita agli arresti, presa 59enne di Varcaturo

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Era riuscita a sfuggire al blitz che lo scorso 9 dicembre aveva smantellato un’organizzazione di dieci persone finalizzata allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione:
a finire ieri in manette è Alessandra Ronsisvalle, 59enne residente a Varcaturo. La donna è stata acciuffata dopo dieci giorni a Castelvolturno, in località Pinetamare, dai carabinieri di Varcaturo diretti dal maresciallo Michele Membrino, coordinati dal capitano Alessandro Andrei della Compagnia di Giugliano. Era ricercata per un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 30 novembre dal gip
di Torre Annunziata che ne aveva disposto gli arresti domiciliari per associazione per delinquere. L’autorità giudiziaria ha disposto per la donna gli arresti domiciliari. La 59enne era l’unica persona sfuggita alla cattura durante il blitz del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, coordinata da questa procura della Repubblica, che il 9 dicembre aveva dato esecuzione a provvedimento cautelare nell’ambito della indagine denominata «Lupa» sviluppata dal mese di ottobre 2007 al luglio 2008 tra il Giuglianese, Pompei e le province di Avellino e Caserta. Furono 17 le misure cautelari nei confronti dei componenti di un’associazione per delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione, nonché 8 misure reali di sequestro preventivo da eseguirsi nei confronti di 7 strutture alberghiere e di un appartamento i cui proprietari avevano, con condotte a vario titolo, favorito, sfruttato e tollerato la prostituzione, lucrando illecitamente su tale pratica, cedendo alle prostitute, le camere ‘ad ora’, o addirittura ospitandole in albergo per l’intera giornata lavorativa, dalle 9 del mattino alle 7 di sera, percependo una cifra fissa a cliente. L’indagine, partita da Pompei, aveva subito una sorprendente espansione territoriale in diversi comuni della Campania come Mercogliano e Serino, San Nicola La Strada, Napoli e Giugliano ed oltre, accertando che diverse strutture alberghiere si sostenevano esclusivamente con i proventi della prostituzione. Le prostitute sono arrivate a guadagnare in un giorno anche 3mila euro a testa. Il gruppo criminale che aveva allestito il giro di prostituzione, disponeva di un’ampia scuderia di donne per poter soddisfare qualunque tipo di lussuria, e la tipologia dei clienti che a loro si rivolgevano era variegata, appartenente ad ogni ceto sociale. La tecnica del procacciamento dei clienti avveniva anche mediante inserzioni di annunci su riviste e quotidiani a tiratura anche nazionale, pagati esclusivamente dalla prostituta al prezzo di 85 euro per ogni prestazione.

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