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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Auto rubate e clonate: 5 arresti

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Capobanda il fratello del boss Del Vecchio. In cella anche una guardia penitenziaria



GIUGLIANO – Manovalanza zingara, cervelli casalesi. Con la complicità di un falsario, di una guardia della polizia penitenziaria e di un manipolo di fiancheggiatori e prestatori d’opera impiegati volta per volta sul mercato campano e su quello europeo. Sono cinque le persone arrestate la scorsa notte dalla Squadra mobile di Caserta, che ha scoperto un traffico internazionale di auto rubate e rapinate. Altre due sono ricercate e sette sono denunciate a piede libero. I provvedimenti restrittivi erano stati richiesti, al termine delle indagini, dal pm Milena Capasso e sono stati firmati dal gip Luisa Toscano. Nel corso dell’inchiesta si è scoperto che le vetture rubate o rapinate da un gruppo di rom attendati al campo nomadi di Giugliano nelle province di Benevento o di Avellino venivano truccate e clonate e poi rivendute in Francia e in Germania, con tanto di corredo di documenti di circolazione abilmente falsificati su stampati originali rubati in alcuni uffici campani della Motorizzazione.
A occuparsi della vendita all’estero, alcuni intermediari di origine italiana ma da tempo residenti nei due Paesi europei. Alcune Mercedes, Audi e Bmw sarebbero state vendute anche a pregiudicati del Casertano e del Napoletano.
Gli arrestati, ora detenuti a San Tammaro e nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, sono Francesco e Giuseppe del Vecchio, di 26 e 19 anni, di Casal di Principe, Eugenio Martino, 34, di San Tammaro, Hakija Adzovic nomade di origine slava di 29 anni e l’agente di polizia penitenziaria Alberto Arena, di 37 anni, di Sparanise, in servizio presso il carcere di Poggioreale a Napoli. Sono accusati di concorso in riciclaggio di autovetture di grossa cilindrata, contraffazione ed alterazione di documenti di circolazione e certificati di proprietà.
A capo dell’organizzazione, hanno accertato le indagini, Francesco Del Vecchio, fratello di Carlino (il capozona di Capua e San Tammaro condannato per l’omicidio di Giusy Pimpinella e attualmente sotto processo per alcune estorsioni), incensurato, nipote del boss latitante del clan dei Casalesi Francesco Schiavone «Cicciariello», cugino e omonimo del capoclan Sandokan. Secondo la polizia, gli arrestati e i complici in via di identificazione, erano in qualche modo agganciati alle altre organizzazioni campane che operano nel settore dei furti e del riciclaggio di vetture rubate. Arena, collegato al gruppo Del Vecchio, faceva però l’intermediario per conto di altre persone.


ROSARIA CAPACCHIONE – IL MATTINO ed. CASERTA 2 ottobre 2003



http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20031002/CASERTA/CASERTA/CENTROaa.htm

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