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domenica, Giugno 23, 2024
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Sequino: rifiuti sì, tribunale no. Tenere alta la luce sulla Giustizia

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“L’immondizia sì, il tribunale no”. E’ un’analisi spietata quella del consigliere dell’Udc Luigi Sequino (nella foto) che analizza la situazione di degrado in cui versa la città partendo da un parallelismo tra rifiuti e questione tribunale. Il 3 dicembre scorso è caduto infatti l’undicesimo anno dall’emanazione della legge dello Stato istitutiva del tribunale metropolitano di Giugliano, insieme a quello di Tivoli. Ma mentre quest’ultimo è funzionante da anni, la terza città della Campania non ha ancora individuato la sede dove ubicare il palazzo di Giustizia, perdendo forse le speranze per l’arrivo dei fondi necessari per istituire la cittadella giudiziaria. “Il 3 dicembre è una città che non essere indifferente per i giuglianesi – afferma Sequino – undici anni fa una legge dello Stato istituiva il tribunale metropolitano di Giugliano: tutti sappiamo come è andata a finire. E allora il primo grande interrogativo che, da cittadino prima e da amministratore poi, mi pongo è il seguente: per quale motivo su questo territorio discariche, impianti di smaltimento, siti di stoccaggio, hanno trovato immediata “accoglienza” e invece quello che avrebbe dovuto rappresentare innanzitutto un simbolo di giustizia, un presidio di legalità, di presenza permanente dello Stato in questa città non è mai riuscito ad entrare in funzione? Perchè a Giugliano ‘munnezza’ si tribunale no?” – si domanda Sequino. “L’anno scorso, nel decennale della istituzione del Tribunale Metropolitano di Giugliano, abbiamo fatto affiggere un manifesto proprio per sottolineare come l’indifferenza ha portato questa città, dopo dieci anni, a ritrovarsi con sei chilometri quadrati di balle di munnezza e, allo stesso tempo, violata in un diritto stabilito dalla legge. E tutto questo è successo nell’indifferenza generale: nostra, mia, di tutti. Quello del tribunale di Giugliano – continua il consigliere dell’Udc – credo rappresenti un caso nazionale. In qualsiasi altra parte d’Italia avrebbe rappresentato un caso. A Giugliano non c’è stata una mobilitazione generale nel momento in cui, poco alla volta, questa terra veniva martoriata, non c’è stata altrettanta indignazione nel momento in cui è stato negato un diritto. Sono due facce della stessa medaglia: da quindici anni a questa parte la spazzatura ha rubato la scena a qualsiasi altra questione, giustizia compresa. Quindi se l’attenzione deve essere mantenuta alta, sempre, su Taverna del Re – conclude Sequino – altrettanto deve essere fatto col Tribunale”.

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