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lunedì, Maggio 20, 2024
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Raid a Boscoreale: ucciso un ricercato, ferita gravemente la moglie

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BOSCOREALE – Raid a Boscoreale, nel rione della ricostruzione: ucciso un ricercato, ferita gravemente la moglie. A terra anche altre due persone, due uomini con alle spalle diversi precedenti penali. L’inferno si è scatenato alle 19,45. Due uomini a bordo di una moto nera sono arrivati a grande velocità in via Settetermini. All’altezza del dodicesimo lotto, quello sul sellino di dietro ha cominciato a sparare all’impazzata. Poco distante c’era un gruppo di persone, il killer ha colpito nel mucchio. Più di dodici colpi per falciare Ciro Russo, 27 anni, abitante nella stessa strada, a poca distanza dal luogo dell’agguato, e ferire la moglie, Lucia Perrotti, 19 anni. Felice Losco, 35 anni, di Torre Annunziata, agli arresti domiciliari, e Salvatore Ottaviano, 49 anni, di Boscoreale, non hanno riportato ferite molto gravi. Il primo è stato colpito alla spalla e al piede, il secondo alla gamba: secondo i sanitari dell’ospedale civile di Torre Annunziata e di Castellammare, che li hanno medicati, se la caveranno.
Per Lucia Perrotti, ferita al torace e a una spalla, ricoverata prima a Torre Annunziata e trasportata poi a Napoli, al Cardarelli, la prognosi resta, invece, riservata.
Ciro Russo, napoletano, imparentato con i Russo dell’omonimo clan dei Quartieri Spagnoli di Napoli, dal 19 settembre era ricercato perchè evaso dagli arresti domiciliari, dov’era finito per reati connessi alla droga. E probabilmente proprio nello spaccio è da ricercare la causa del delitto. Secondo gli inquirenti, infatti, tutti e tre gli uomini coinvolti nella sparatoria hanno piccoli precedenti penali, ma non sono legati ai clan della zona.
Spacciatori, ladruncoli, tossicodipendenti, piccoli delinquenti disposti a rischiare la vita per qualche centesimo. La delinquenza normale di un rione anormale, nato per dare casa ai terremotati e diventato uno dei tanti ghetti dell’hinterland napoletano. Nella zona del cosiddetto «Piano Napoli», infatti, spaccio, scippi e furti sono all’ordine del giorno. Mercoledì, l’ultimo arresto per rapina. I carabinieri, che ora seguono le indagini per il raid di ieri, hanno messo le manette all’ennesimo pregiudicato. Un rione abitato da gente venuta da Napoli, trapiantata a Boscoreale, che nel paesino vesuviano ha portato droga e sangue. Così pure Ciro Russo, il morto, proveniente, appunto, dai Quartieri Spagnoli. Diversi anni fa il padre, e più recentemente il fratello erano già morti sotto i colpi dei killer. Felice Losco era ben noto agli agenti del commissariato di Torre Annunziata, che più volte avevano fermato lo zio, «’O francese», stesso nome del nipote.
Ieri la sparatoria. Secondo gli inquirenti dietro la furia dei killer, che non hanno esitato a sparare a ripetizione, uno sgarro per questioni di droga. Forse Russo non aveva pagato una partita, forse aveva acquistato da gente diversa da quella designata dai clan. Di certo c’è solo che «Piano Napoli» a Boscoreale vuol dire droga. Ieri sera dopo l’agguato sul rione è caduto un silenzio spettrale: subito dopo la sparatoria i feriti sono stati portati in ospedale. Ma poi nessuno ha detto di aver visto niente. Anche per questo le indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Torre Annunziata, guidati dal capitano Fernando Maistano in collaborazione con gli agenti del commissariato della stessa cittadina vesuviana diretti dal vicequestore Silvestro Cambria, non si presentano facili.



DANIELE DE CRESCENZO- IL MATTINO 5 DICEMBRE 2003

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