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sabato, Aprile 27, 2024
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Il credito al consumo va ‘in fumo’

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Se ricordate, ho iniziato a scrivere di sul nostro giornale da quello che se ricordate, a nostro avviso era la materia di maggior interesse per le famiglie, il Credito al consumo. Passati pochi anni, è cambiato completamente lo scenario; il sistema, a parte la cessione del quinto dello stipendio e il finanziamento sui beni di consumo, è completamente collassato. Chiariamo subito che, soprattutto di fronte ad una crisi come quella che stiamo vivendo, il sistema è tutt’altro che passato, ma è giusto evidenziare che è in un momento di gran cambiamento.

E se in periodo di bilanci dovevamo annotare incrementi a doppie, cifre oggi, è giusto il contrario; evidenziarlo sarebbe pubblicità negativa ma il fenomeno come abbiamo visto qualche articolo fa, è sotto gli occhi di tutti. La vigilanza della Banca d’Italia, leggi più severe sulla trasparenza bancaria e soprattutto introduzione del concetto d’adeguatezza del finanziamento rispetto all’esposizione del richiedente, ci riportano all’analisi di un vero e proprio tracollo. Ciò significa che il ricorso soprattutto al prestito personale è richiesto giustamente solo per necessità reale e alla presenza d’adeguate caratteristiche soprattutto di reddito. L’esposizione delle Banche e finanziarie, soprattutto le seconde, su crediti non più esigibili (contenzioso) è diventato talmente alto da far strategicamente decidere di non farne più per sempre o momentaneamente. Basterebbe avere a disposizione i dati relativi ai budget pubblicitari di queste aziende confrontare le guide telefoniche del Centro degl’ultimi anni per verificare come queste capire il fenomeno.

Sembra ovvio che ci si chieda se non era il caso di anticipare quest’impostazione per evitare i danni per esposizioni spropositate con l’illusione del tanto al mese, ma come sappiamo non sempre c’è una logica dietro i fenomeni economico/finanziari sta di fatto che a farne le spese sono quelli che effettivamente traevano un minimo di giovamento come le piccole imprese che potevano anticipare investimenti, le famiglie che potevano permettersi spendere qualcosa in più facendo, come diceva uno spot, il bene dell’economia del Paese.

Oggi sappiamo che sono tanti i tasselli che dovrebbero incastrarsi per far ripartire l’economia e chiaramente parlare di quest’argomento, è uno dei tanti ma che in ogni caso deve invitare tutti a riflettere su cambiamenti che inevitabilmente riguarderanno tutte le categorie e dobbiamo quindi essere pronti ai cambiamenti ed affrontarli con lo spirito giusto. In bocca al lupo a tutti!

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