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sabato, Giugno 22, 2024
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Villaricca, intervista a Francesco Gaudieri

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È nato a Giugliano 58 anni fa ma è villaricchese a tutti gli effetti. Sposato con tre figlie, ex dipendente del comune di Villaricca: è stato vice segretario per 12 anni, circa 20 anni fa ha vinto il concorso in magistratura. È stato prima al Tar di Bari, poi a Napoli ed attualmente è al Tar di Salerno. «Non sono un politico» precisa subito il neo candidato a sindaco Francesco Gaudieri, alla guida di una coalizione di liste e partiti di centro sinistra, tra cui il Partito Democratico, Villaricca Democratica, Lista Civica Perché e Alleanza Per L’Italia: «Sono vent’anni che ad ogni elezioni mi chiamano sia da destra che da sinistra». Solo pochi mesi fa il presidente della provincia Luigi Cesaro (Pdl), affermava: «abbiamo anche un magistrato» riferendosi proprio a Gaudieri come candidato per il centro destra al posto di Guarino. «Cacciapuoti me l’ha chiesto (Enzo Cacciapuoti uno dei tre commissari del Pdl, ndr) – afferma Gaudieri – ma io non ho mai accettato». Nel Pd, principale partito della coalizione, fino a poche settimane fa invece, la disputa era tra il presidente del consiglio comunale Giovanni Granata e il capogruppo del Pd Francesco Mastrantuono, fino al colpo di scena di qualche giorno fa con l’annuncio della candidatura di Mastrantuono, anche senza il partito e il passo indietro di Granata per lasciare spazio a Gaudieri.

Come mai questa volta ha detto sì al Pd e alle liste della coalizione di centro sinistra che la sostengono?
In questo momento di crisi della politica, da cattolico ho ritenuto che fosse mio dovere, prima come cittadino, poi come tecnico competente in materia amministrativa, dare un contributo significativo per lo sviluppo, sociale ed economico della mia città. Prima che i partiti politici, sono state le persone, tantissime, a sollecitarmi. Non ho ambizioni o velleità, si tratta semplicemente di impegno civile per un progetto che va al di là della politica per coinvolgere quante più persone è possibile.

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Chi è stato in particolare, tra gli esponenti del Pd, a convincerla?
Non è stato il Pd in particolare a chiedermelo ed io non sono certo del Pd. Sono un uomo di centro: un moderato. C’era la questione Granata – Mastrantuono da dirimere e la possibilità di realizzare il più vasto consenso possibile. Questi sono i motivi che mi hanno convinto ad accettare la candidatura.

Ma poi Mastrantuono ha deciso lo stesso di candidarsi portandosi via un pezzo della coalizione. Come se lo spiega?
E’ noto che i rapporti tra Mastrantuono e il suo partito erano già da tempo compromessi. Anche il no alle primarie sappiamo che non è mai stato digerito. Mi avrebbe fatto piacere averlo con me. Questo mi ha fatto soffrire un po’.

E Granata? Una volta che Mastrantuono ha deciso di candidarsi, poteva ripensarci?
Giovanni mi ha chiesto di andare avanti, lui crede nella bontà del progetto.

Lei dice di non essere del Pd, soprattutto di non essere un politico, ma un cattolico e un moderato. Nella coalizione però il Pd è forse l’unico vero partito e poi manca l’Udc, come mai?
Ciò che stiamo realizzando mira più alle persone che ai partiti ed è suscettibile ad ampliamenti. In questo momento c’è un discorso aperto con diverse persone che potrebbero farne parte. Mi auguro quindi che anche l’Udc possa presto far parte del progetto.

Quale progetto? Ci spiega un po’, in poche parole, cos’ha in mente per Villaricca?
Non è facile spiegarlo in poche parole, ma ci proverò: Partire dal centro storico che si sta spegnendo, bisogna ridare ossigeno alle attività commerciali e vivibilità agli abitanti. Si tratta di un problema non facile da risolvere. Gli stessi proprietari lo hanno praticamente abbandonato. Uno strumento da utilizzare è il “Piano di recupero del centro storico”, bisogna riprenderlo, attuarlo e potenziarlo. Aiuti alle fasce deboli della popolazione come gli anziani e i disabili, fortemente penalizzati dal cosiddetto Decreto Tremonti. Ottimizzeremo le risorse esistenti. Abbiamo già avuto un taglio di 750mila euro di trasferimenti rispetto agli anni passati e si parla già di un ulteriore taglio di un milione.

E questo non la spaventa?
Certo. Guardo con preoccupazione il futuro. Considerati gli scenari internazionali non possiamo non prevedere ulteriori peggioramenti dei conti pubblici. Bisogna trovare equilibrio tra entrate e uscite. Limitare le spese a quelle essenziali. Lotta allo spreco razionalizzando i servizi. Migliore impiego di risorse umane e finanziarie. Riorganizzare la macchina comunale. Migliorare l’informatizzazione. Abbiamo ancora strutture pubbliche vuote e inutilizzate che possono essere messe in funzione di fruttare, magari con una gestione delle opere pubbliche con partenariato tra pubblico e privato: far fruttare gli immobili comunali sfruttando anche la “sussidiarietà orizzontale” con le Onlus che possono occuparsi delle strutture pubbliche al servizio della società. Con un occhio al territorio possiamo razionalizzare l’assetto urbano. Il Puc ad esempio, non deve essere visto come un’occasione di speculazione per pochi, ma uno strumento che deve assicurare un’esatta proporzione tra servizi ed edilizia privata. Realizzeremo anche alloggi popolari con un progetto di edilizia residenziale pubblica.

Cosa farà nei primi cento giorni se dovesse essere eletto?
Resteremo con i piedi per terra. Non si possono immaginare provvedimenti esagerati. Guarderemo con attenzione le potenzialità della macchina comunale, presupposto necessario per incrementare sia le entrate che i servizi, quale ad esempio la raccolta differenziata e credo sia necessario riprendere e riavviare le opere pubbliche in sospeso.

Cosa ha in mente per “Villaricca Due”?
La frammentazione territoriale, purtroppo, è una complicazione che va ad incidere sulla continuità dell’azione amministrativa. Sono già state create importanti opere quali scuole, strade e altre infrastrutture che hanno valorizzato il territorio. Resta il problema della vivibilità e i collegamenti con il centro. Va fatto un progetto ad hoc con uno studio nei primi cento giorni con una ricognizione delle aree critiche e non di certo un libro dei sogni.

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