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venerdì, Giugno 21, 2024
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A Napoli una partita storica: San Paolo in delirio

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Tutto il bello e l’imprevedibile del calcio in un sol boccone, in un mezzogiorno di fuoco con il divieto d’accesso per i più deboli di cuore. Il lunch match della trentunesima giornata è pazzesco, incredibile, da crepacuore; chi più né ha più né metta, perché definire Napoli-Lazio è cosa ardua. I biancocelesti con il doppio vantaggio si fanno rimontare, poi gol fantasma e nuovo vantaggio ospite, ma il Napoli ne sa una in più del diavolo e il finale è alla Hitckock. Clima già pesante alla vigilia, visto che De Laurentis e Lotito non se le sono mandate a dire, e hanno acceso gli animi per la questione relativa ai diritti televisivi. In campo la sfida è sentita perché troppo importante ai fini della classifica. Il San Paolo è da paura e sarà il dodicesimo uomo in campo. La curva B riserva il suo saluto al grande ex Edy Reja. Emozioni con il contagocce all’inizio, la tensione la fa da padrone e i giocatori sbagliano passaggi anche scolastici. Poi Hamsik alza i toni ma sbatte su Muslera. La prima frazione la decide Mauri alla mezzora. Quella del nazionale azzurro è un’autentica perla: doppio dribbling e puntata di esterno nell’angolino di De Sanctis , è l’1 a 0. Il Napoli rischia di imbarcare già 3’ più tardi quando lo stesso Mauri si divora la doppietta. Nella ripresa pronti via e Yebda scalda appena i guantoni di Muslera. Poi la Lazio gela Fuorigrotta. Punizione tagliente di Garrido e tapin in spaccata di Dias per il 2-0. Sembra già il k.o, ma il Napoli non si piega. Entra Mascara per Pazienza. Dossena riapre di testa al 15’, il pari di Cavani appena 2’ dopo su sponda di Maggio e sempre da un calcio da fermo. Neanche il tempo di esultare che Mascara spara su Muslera, sprecando il 3-2. Gli ospiti non si sciolgono, anzi, un tiro di Brocchi sbatte prima sulla traversa poi al di là della linea di porta e torna in campo; per Banti e i suoi collaboratori non è gol. Passa solo un minuto che la Lazio si trova di nuovo in vantaggio, Aronica dopo una respinta di De Sanctis manda il pallone nella propria porta. Il Napoli di Mazzarri , però, è una roba da pazzi. Al 35’ Biava atterra Cavani in area, è rigore ed espulsione del centrale biancoceleste. Il Matador dal dischetto spiazza Muslera e fa ruggire il San Paolo. Tre a tre clamoroso e il bello deve ancora venire. Mazzarri è spietato e convinto quando manda in campo Lucarelli per Yebda, giocando di fatto con quattro punte. Manda un segnale fortissimo che la squadra riceve al meglio. Al 44’ l’azione da oscar parte proprio dalla testa di Lucarelli, spizzata di Mascara a servire Cavani che inchioda Muslera con un pallonetto molto simile a quello contro il Cagliari. Il San Paolo non ci crede ed esplode letteralmente, Reja si infuria e finisce anzitempo negli spogliatoi. Termina con il fiatone e il cuore a mille per una vittoria che rimarrà negli annali della storia. Il Napoli scaccia via una diretta inseguitrice per la Champions, sbalza al secondo posto e mette il Milan in guardia.

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