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venerdì, Maggio 17, 2024
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Questione rom: una storia lunga trent’anni

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La questione rom Giugliano si trascina avanti da più di trent’anni. Erano gli inizi degli anni ‘80 quando le prime famiglie di nomadi si sono
stazionate in località Ponte Riccio, denominata in seguito zona Asi. Nel corso
di questi anni, a causa soprattutto dell’assenza delle Istituzioni, c’è stato
uno abbandono totale dell’area, che ha consentito in quel lembo di territorio
giuglianese accadesse di tutto, compreso lo scarico illegale di rifiuti tossici
e speciali, ampiamente documentato dalle indagini della magistratura. Proprio
la magistratura, con un’ordinanza, ha disposto il sequestro preventivo dei
suoli inquinati, disponendo successivamente lo sgombero dell’area che deve
essere oggetto di bonifica. In questi anni, però, la popolazione rom è
cresciuta, molti sono nati a Guigliano e sono cittadini giuglianesi a tutti gli
effetti. Sono poco più di 450 i rom che sono stati sgomberati dai campi, 120
quelli che sono stati sistemati nel nuovo campo. Parte di essi sono arrivati
dalla ex-Jugoslavia, ma oggi la maggior parte è nata in Italia ed ha sempre
vissuto nel nostro Paese. I più piccoli frequentavano le scuole del
giuglianese, grazie alle attività di integrazione organizzate da associazioni
come Opera Nomadi, che in questi anni hanno dato assistenza ai rom, costretti a
vivere su senza acqua, luce e servizi igienici, a stretto contatto con gli
industriali che lì hanno stabilito il loro quartier generale. Una convivenza
sicuramente difficile, quella tra rom ed industriali, i quali hanno spesso
additato i primi come principali responsabili del degrado in cui versa la zona
Asi. Da diversi anni era stato promesso ai nomadi un campo attrezzato che
garantisse loro servizi minimi, le case sono state consegnate un mese fa. Il
progetto ebbe inizio sotto l’amministrazione Gerlini, quando fu ideata la
costruzione del villaggio, ma nessuna impresa partecipò alla gara d’appalto. Fu
l’ex sindaco Francesco Taglialatela a rispolverare la delibera ed a mettere di
nuovo in moto l’iter burocratico per la realizzazione del campo rom. La metà
dei soldi per la costruzione del campo è stata stanziata dalla Provincia di
Napoli.

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