L’Ultima volta si chiamava ancora Coppa dei Campioni

L’ultima volta ventuno anni fa. Stagione 1990-’91, il Napoli dopo un agevole preliminare contro l’Ujpest Dosza, campione d’Ungheria uscente, cadde nel gelo di Mosca. Dopo un doppio 0 a 0, gli azzurri persero ai rigori contro lo Spartak, allo stadio Luzniki, Baroni mandò fuori il suo tiro dal dischetto, poi Mostovoi sancì l’eliminazione già ai sedicesimi. Fu quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni. Fu anche l’ultimo Napoli di Maradona, con Ferlaino presidente e Bigon senior in panchina. Di li in poi la parabola discendente, culminata del fallimento. Il Napoli di De Laurentis ha bruciato le tappe. Appena sei anni fa il grande sconforto dopo lo sfortunato play off di C1 contro l’Avellino, con il presidente, Marino e Edy Reja chiusi negli spogliatoi del San Paolo a farsi forza a vicenda dopo il dramma calcistico. Adesso il Napoli è in Champions League, la massima espressione del calcio europeo a livello di club, e ci entra di diritto, per la porta principale. Il pari con l’Inter basta per la matematica certezza della qualificazione diretta. In un San Paolo pronto alla festa, azzurri e nerazzurri non si pestano i piedi. Bellissimo primo tempo con occasioni da una parte e dall’altra. Zuniga pareggia il gran gol di Eto’ò, poi la ripresa è tutta un’attesa verso il fischio finale di De Marco. La gioia può esplodere per un traguardo storico. L’Europa dei grandi arriva meritatamente dopo una stagione al di sopra di ogni pronostico. Sugli scudi un grande condottiero, il tecnico Walter Mazzarri; il Napoli è stato la sua anima e a fine gara i giocatori l’hanno aizzato come un re, lui dal campo quasi sembrava non volesse più uscire per prendesi gli applausi, forse gli ultimi di una gran tifoseria. E’ ancora incerto il Napoli del futuro, tra il mister toscano e il patron non corre buon sangue. Domenica impegno con la Juve da onorare al meglio, ma Napoli per adesso può cullarsi il suo sogno.