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domenica, Giugno 23, 2024
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Abrogazione della legge elettorale: ecco dove firmare

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Giungono decine di email in redazione allo scopo di conoscere dove è possibile firmare la raccolta a favore del referendum per l’abrogazione della legge elettorale vigente. I cittadini possono recarsi negli uffici elettorali del proprio comune di residenza, durante gli orari di ufficio, e chiedere di firmare a favore del referendum. La scadenza è fissata per il 30 settembre, ma alcuni Comuni hanno fatto sapere che le firme possono essere accolte fino al 25 settembre prossimo. Ad oggi, secondo i quotidiani in edicola, le firme raccolte sarebbero oltre quota 435mila. Per arrivare alla soglia delle 500mila, cifra che garantirebbe lo svolgimento del referendum abrogativo, mancherebbero quindi circa 65mila firme. Secondo gli organizzatori, l’obiettivo è a portata di mano.
In molte piazze delle principali città d’Italia, sono stati allestiti anche dei banchi, che, in aggiunta agli uffici pubblici dov’è già possibile firmare, i cittadini vengono invitati dai promotori volontari allo scopo di favorire l’informazione sul caso che, secondo gli organizzatori è oscurato dai mezzi d’informazione pubblici come la radio e la televisione di Stato. L’obiettivo del referendum è quello di abrogare la legge che regolamenta l’elezione dei parlamentari. Con l’attuale legge elettorale, infatti, i cittadini italiani non hanno più la possibilità di indicare il nominativo che intendono far eleggere alle Camere, ma la scelta è demandata esclusivamente alle segreterie dei partiti che stilano un elenco ordinato di candidati, che via via vengono eletti a seconda dei seggi assegnati ad ogni lista. Sempre secondo i promotori del referendum, questa pratica sarebbe anti-democratica, poiché toglierebbe al cittadino il diritto sacrosanto, concesso dalla costituzione, di scegliere i rappresentati del popolo al Parlamento Italiano, spostando sui partiti un potere troppo importante affinché sia garantita la libertà stessa del parlamentare eletto. L’attuale legge elettorale, fortemente voluta da Silvio Berlusconi, definita “Porcellum” dallo stesso relatore, il senatore della Lega Roberto Calderoli e dal politologo Giovanni Sartori, è in vigore dal 2005. Oltre al contestatissimo potere di decidere l’ordine di elezione dei parlamentari, l’attuale legge elettorale è contestata anche dal fatto di concedere la maggioranza dei seggi alla coalizione che prende più voti alla Camera dei Deputati, anche se non raggiunge la maggioranza assoluta dei voti, per cui se una coalizione prende il 30% ed è quella con il maggior numero di voti, a quella stessa coalizione spettano più del 50% dei seggi in Parlamento con il conseguente potere di avere la maggioranza assoluta dei deputati. Anche per questo motivo, i promotori del referendum sono impegnati affinché l’attuale legge venga definitivamente abrogata.

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