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venerdì, Aprile 26, 2024
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SCHIAFFI TRA GLI AMBULANTI DI FUOCHI PER LA CONQUISTA DI “SPAZIO”

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QUALIANO_ Lotta dura per l’ultimo ‘feudo’ a Qualiano. Succede alla vigilia di Capodanno, durante gli ultimi sfrenati acquisti ai botti. Si moltiplicano, si quadruplicano le bancarelle di morte. Ad ogni angolo, ad ogni piazza, ad ogni incrocio: eccoli i banchetti con i fuochi d’artificio. Petardi inutili, rumorosi, fatali. L’ultimo barbaro rituale per dare segnali rumorosi all’anno che se ne va. Un rituale amato, evocato, esaltato dagli adolescenti, dagli adulti superficiali. Quarantotto siamo riusciti a contarne. Sono le bancarelle allestiste freneticamente in appena 400 metri quadrati. E per i posti più ‘strategici’ si è arrivati alle mani.. Diciassette banchetti allestiti lungo tutto il Corso Campano, cinque in piazza Rosselli, quattro in piazza Kennedy, tredici in via Santa Maria a Cubito, nove in via Giuseppe di Vittorio. Scalpitano gli ambulanti- mercenari: carichi anonimi forniscono le bancarelle, scaricano decine di pacchi. Nella hit-parade ci sono i prodotti cinesi dai nomi inquietanti: “Rambo”, “Tuono di Mezzanotte”, “Magnum”, “Mississipi”, più o meno occultati tra i fuochi ‘legali’. Fino a due ore prima lì c’erano i pesci: i petardi ne hanno preso il posto oppure sono nascosti tra le orate e le triglie. Storie di commercianti che anche qui si adattano a fare di tutto. Sotto l’ iscrizione in marmo a Ferdinando II di Borbone, sul ponte Surriente, c’è un vero arsenale in vendita. Trema intanto il cielo. Si odono veri boati: le grandi prove prima della mezzanotte in questa Qualiano – far west da vigilia. Livido e grasso e ruzzolante, il cielo sembra rabbrividire, tremare e poi sciogliersi. C’è un lungo fremito di tuono, un tuono cupo che rotola da un orizzonte all’altro . Frastuono. Un cupo rintronare di voci, di botti, di bombe alla luce degli scintillii dei petardi sparati per aria. Aumentano i prezzi più passano le ore. E negli ultimi minuti prima della grande “abbuffata” della vigilia, ecco comparire i fuochi “pesanti”: castagnole, raudi, cipolle, botti artigiani con mezzo chilo di polvere da sparo. Alle bancarelle ci sono anche loro: figli della ‘mala’, quattordicenni troppo cresciuti alla luce delle leggi di strada. Ore 19 di lunedì. Ancora un botto, anzi una bomba. Tremano le case, urlano i bambini: un rumore sordo, un colpo, un fragore… è solo un attimo.
TERMINA UN ANNO MINATO DI BOTTI INFINITI, PETARDI ‘ATTENTATORI’ DELLA PACE TERRENA. E ANCHE IL 2002 SE NE E’ ANDATO IN UN BOTTO: UN FRAGORE CHE HA RISCHIATO DI INGOIARE TUTTO E TUTTI: PERSONE, IDEALI, VALORI.
Piazza Kennedy, ore 7 di ieri mattina. Lampioni presi a calci come fossero palloni, petardi e bottiglie rotte sparsi ovunque, fugaci esistenze svanite anch’esse con l’ultimo fracasso di un botto. E c’è chi ancora continua a sparare. L’ultimo caso di una grossolana quanto diffusa demenza di piazza

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