17.7 C
Napoli
giovedì, Marzo 28, 2024
PUBBLICITÀ

BOTTI, QUATTRO PASSI TRA I ‘MERCANTI DI MORTE’

PUBBLICITÀ

GIUGLIANO_ Eccoli. Puntuali, come ogni anno. Sono loro. Mercanti di morte. Sono tornati ad affollare gli angoli delle strade e delle piazze con le loro bancarelle di distruzione. Vendono i fuochi d’artificio, responsabili della strage di San Silvestro. Anche quest’anno l’Italia si sveglierà nel nuovo anno ma il 2002 pretenderà anch’esso il suo tributo di sangue. “Festeggiare senza botti il capodanno non ha senso, è la tradizione” dice Marco, 17 anni, all’angolo di piazza Matteotti a Giugliano, rispondendo a una nostra domanda: un campione di tutte le follie, le degenerazioni, le nevrosi, le disperazioni di questa umanità metropolitana malata e infelice.
Inutile farsi illusioni. I botti ci sono, si trovano. E per tutti. Le bancarelle nel comprensorio giuglianese spuntano ad ogni strada, ad ogni pizza. Sono tante. Vere e proprie organizzazioni. Alcuni gruppi di ragazzi fanno da “vedette” nel caso arrivassero “e’ guardie” . Il rischio di vedersi sequestrati la merce è alto, ma i venditori sono organizzati. Passeggiando per il corso Campano si respira intenso il clima natalizio ma anche l’odore inconfondibile della polvere da sparo. L’acquisto ai botti si fa sempre più frenetico: il rischio di fare gli ultimi comporta la perdita degli “articoli” più alla moda. Ma c’è chi non aspetta la mezzanotte del 31 dicembre per provarli. A Giugliano, come a Qualiano, Villaricca e Marano, si odono già veri e propri boati.Gruppi di ragazzini scalmanati infilano i fuochi nelle bottiglie, così il vetro esplode. Attraversare alcune di queste strade è un’impresa: come saltare sulle mine di un campo da guerra. Sì, perché di guerra si tratta. E’ lo “status symbol” dei napoletani deficienti, costume ‘orgogliosamente’ esportato…e poi i botti fanno “fico”. Per fare comprendere ai nostri amatori la pericolosità dei fuochi d’artificio forse è bastato tappezzare le città con un manifesto scioccante: la mano di un bambino fasciata senza il medio e l’anulare, maciullati dall’esplosione di un botto. La mano fa il gesto delle corna, il manifesto cita : “a tuo padre che te li ha messi in mano”. O forse è stata solo una perdita di tempo. Fare leva sul buonsenso da questo parti serve a poco.
Proviamo a fermarci ad una di queste bancarelle, alla periferia di Giugliano. Ecco in bella mostra tutto il campionario dei fuochi proibiti: c’è la mitica bomba di Maradona (100 mila lire tonde), con tanto di miccia e silhouette a forma di fiasco. E poi tric-trac, castagnole, “il bauletto di San Gennaro” , petardi, raudi, mortaretti, fontane girandole… ovvero tutto quanto fa scintille. Ma è “Bin Laden” il protagonista indiscusso di quest’anno. Un grosso cipollone dagli effetti “fenomenali”: parola di ambulante. Qui lo vendono a 150 mila lire. Roba grossa insomma, per gli amanti della “botta forte”. Ma si arriva a pagarlo fino alle 280 mila lire. Questo ambulante deve essere un temerario: non tutti infatti tengono in bella vista i fuochi “pesanti”. E infatti dopo qualche ora ha già lasciato la postazione. Basta fare qualche chilometro in più, arrivare nelle strade del centro, e trovare qualche fuoco “grosso” è un’impresa. “Qui è tutto legale” giurano i venditori. Spariti dalla piazza i missili, i razzi, il botto Taricone, palle di Maradona. Sono rimasti sono quelli regolari: stelle filanti, bengala, fontane luminose. Ma è proprio così? Basta guardare nelle scatole ben nascoste sotto i banconi ed ecco i classici: i “raudi”, i “Pirat”, i “tric trac”, i “vulcano”, le famigerate e tristemente famose “cipolle”. Qualcun’altro invece li tiene più lontani, nelle auto parcheggiate a qualche decina di metri più avanti. I fornitori si danno da fare, sfidano controlli e sequestri, per fare ‘passare’ la merce inventano mille stratagemmi. Per chi non si accontenta il solito passaparola, o “l’ amico dell’amico” riescono a procurare tutti gli articoli più in voga. Ci sono, basta avere qualche “conoscenza” e un po’ di pazienza.
Le vendite di fuochi, più o meno legali, stanno conoscendo un’impennata da record, a solo un giorno dalla fatidica notte di San Silvestro. La loro pericolosità è direttamente proporzionale al costo. Ma anche con quelli legali non si scherza.
I sequestri operati dalle pattuglie della polizia, coordinate dal vicequestore Francini, hanno confiscato già alcune centinaia di chili di petardi. Ma il grosso è previsto per gli ultimi giorni, ovvero oggi e domani. Tutte in regola le nove fabbriche di fuochi nel giuglianese.
Sono i bambini gli acquirenti più incalliti. In via Santa Maria a Cubito, a Qualiano, sulla bancarella di turno, si accalcano per la corsa agli acquisti. Tanti lo fanno all’insaputa dei genitori. “Tutto legale” assicura anche qui l’ambulante. Peccato che sulla scatola, ben in evidenza, ci sia scritto “vietata la vendita ai minori”: un divieto che suona come una beffa. “Non hanno paura- chiediamo- di quello che può succedere sparando i botti ?”. “Tanto certe cose brutte capitano solo agli altri” risponde Giuseppe, 10 anni, il capobanda. Così la pensano un po’ tutti. Così la pensavano le migliaia di feriti e i morti lo scorso anno. Risate e allegria che in un batter d’occhio lasciano il posto alle lacrime, al dolore, alle tragedie. Spappolamenti di mani, carni maciullate, occhi irrimediabilmente perduti, braccia dilaniate. E anche quest’anno si replica (i feriti non mancano già alla vigilia). Tutto per un’assurda notte di follie.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Tenta la fuga con i gioielli dell’anziana, 16enne di Napoli bloccato sul treno

La Polizia di Stato di Padova ha denunciato un 16enne per truffa ai danni di anziani. Gli agenti della...

Nella stessa categoria