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martedì, Luglio 2, 2024
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A 50 anni dal primo Concilio: apertura dell’Anno della Fede

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L’11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San
Pietro era gremita di fedeli.
L’aria di quella indimenticabile sera di una splendida ottobrata romana era dolce,
quasi primaverile. Qualcosa di imprevedibile stava per accadere. I cuori animati
dalla speranza che va oltre la ragione lo sentivano già, ma si attendeva che la storia
facesse il suo corso.
In mattinata nella Basilica di San Pietro il Papa Giovanni XXIII aveva aperto
solennemente i lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Papa Giovanni era stanco, era stanco ma felice di aver fatto ciò che lo Spirito Santo
gli aveva indicato di fare ed egli con immensa fede lo aveva fatto.
Recenti rivelazioni del suo segretario Mons. Loris Capovilla confermano che il
Papa quella sera non aveva intenzione di pronunciare un discorso, ma a gran voce fu
chiamato ad affacciarsi, cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere
al papa precedente.
Papa Roncalli che amava la curiosità come sana fonte di conoscenza, si sporse
leggermente al davanzale della finestra quasi a condividere con la piazza la
soddisfazione per il raggiungimento di un primo traguardo: il Concilio, finalmente,
si era arrivati ad aprirlo. E questa soddisfazione la voleva condividere con il popolo
di Dio e tutti gli uomini di buona volontà.
Fu allora che lo Spirito Santo fece sentire la Sua presenza per dire “Io ci sono” e
una leggera brezza di vento, non forte e gagliardo come fu nel cenacolo a cinquanta
giorni dalla morte di Gesù, invase non solo piazza San Pietro, ma si sparse in lungo
e in largo oltrepassando le antiche mura vaticane e invadendo il mondo intero.
Il discorso a braccio del Papa “Buono” fu poetico, dolce, semplice e pur tuttavia
conteneva elementi del tutto innovativi.
Parole che sono nella memoria di tutti.
«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del
mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è
affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo. »
«Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite:
questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola
buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza. »
Quanti uomini e quante donne si sono commessi o hanno pianto ascoltando la
registrazione o il filmato di Papa Giovanni che pronuncia queste parole che sanno di
un’umanità che avvicina a Dio e di un Dio che cerca l’umanità?

Il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato ed è un percorso per la Chiesa che cerca
l’uomo e l’uomo che cerca la Chiesa. E’ ancora lo spartiacque che ha cambiato il
volto della Chiesa.
Basti pensare che prima del Concilio la Messa era celebrata in latino e con il prete
che volgeva le spalle al popolo in preghiera. La Bibbia era un libro sconosciuto per i
fedeli, praticamente nessuno l’aveva a casa o era capace di leggerla. I non cattolici e
le altre religioni erano guardati con diffidenza e gli ebrei visti con ostilità e sospetto,
benchè proprio per volontà di Giovanni XXIII non fossero più definiti ”perfidi” in
una preghiera liturgica.
Lo sguardo di speranza sul mondo di papa Roncalli trapela forte da questa ricorrenza
temporale che celebra non i primi cinquant’anni dal concilio ma di concilio e Papa
Benedetto XVI in questa prospettiva, quasi che a sottolineare che il lavori del
concilio sono ancora in corso, ha indetto l’Anno della Fede che inizierà proprio
mentre la Basilica Vaticana, cinquant’anni fa si affollava di vescovi dalla pelle
bianca, scura o gialla e addirittura avevano varcato i portoni della Basilica Maggiore
della Chiesa Cattolica di Roma vescovi della Chiese orientali, insieme a valdesi,
metodisti, evangelici e perfino i quaccheri!

Anche la sera dell’11 ottobre 2012, in piazza San Pietro brillerà quella famosa Luna
e non mancherà quel Vento che si affianca a chi cerca, a chi ha o anche a chi ha
perso per la Fede per dirgli: Coraggio, io sono con te sempre! (Salmo 73, 23)


Biagio Napolano

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