C’è un gioiello tutto fatto in casa, che brilla più di tutti dopo la magica notte della vittoria in Champions col Borussia Dortmund, il suo nome è Lorenzo Insigne.
Dopo la magica punizione a giro che ha affondato i vice-campioni d’Europa, tutta la stampa europea è ai piedi del numero 24 partenopeo. I tabloid inglesi lo hanno messo in cima alla lista dei migliori dieci giocatori under23 d’Europa, paragonando Lorenzinho al mito assoluto di Maradona. Senza scomodare il Pibe de oro, senza dubbio Insigne è insieme a Balotelli (dal quale lo distingue anche un carattere meno ballerino) il presente e il roseo futuro della nazionale italiana. Infatti uno dei suoi ammiratori è lo stesso ct della nazionale Cesare Prandelli, presente mercoledì in tribuna ad ammirare il folletto azzurro, che molto probabilmente non rinuncerà a portarlo con sè nell’avventura per i mondiali in Brasile l’anno prossimo.
Lorenzo Insigne è un figlio della provincia napoletana, cresciuto a Frattamaggiore entra a 15 anni nel settore giovanile del Napoli grazie ad una felice intuizione dell’ex team manager Santoro. Nonostante i 163 centimetri di altezza, mette in campo una velocità d’azione tipica dei giocatori con baricentro basso unita ad una tecnica sopraffina. Gli addetti ai lavori si stropicciano gli occhi per questo giovanissimo talento che illumina la primavera del Napoli e prontamente l’entourage del presidente de Laurentiis, blinda il campioncino preso dalla Frattese e appetito anche dai grandi club stranieri che provano a rubarlo alla società partenopea, come fatto in passato per altri giocatori del settore giovanile, prima che firmi il primo contratto da professionista.
Nel 2010 la prima esperienza lontano da Napoli con la Cavese, seguita poi dall’approdo alla corte di Zdenek Zeman l’anno seguente nel nuovo Foggia guidato dal tecnico boemo. Qui Lorenzo illumina i campi della Prima Divisione con colpi d’alta scuola e gol d’antologia. Subito sui social network e tramite youtube si possono ammirare le gesta di questo funambolo di proprietà del club azzurro. I tifosi ne chiedono il pronto rientro alla base, ma la società sa che non può bruciare un patrimonio così importante e dopo l’avventura sul Gargano, viene di nuovo prestato alla nuova squadra di Zeman, il Pescara. Qui Lorenzo raggiunge il suo apice nelle serie inferiori, insieme con Verratti e Immobile forma la nouvelle vogue del calcio italiano. Il Pescara guidato dal trio delle meraviglie (Insigne segna la bellezza di 18 gol in campionato) vive una formidabile stagione conquistando la promozione in serie A.
Nell’estate seguente arriva anche la consacrazione per la convocazione in nazionale da parte di Prandelli che già lo aveva adocchiato nella under 21 di Devis Mangia. Subito arrivano offerte importanti dalle altre squadre italiane su tutte la Roma, ma il presidente è categorico: Lorenzo resta a Napoli. Il primo anno di A è vissuto partendo prevalentemente dalla panchina visto che Mazzarri gli preferisce giocatori di maggiore esperienza, ma riesce comunque a mettere a segno le sue prime reti col Napoli. L’estate riserva un’altra ribalta al talento di Frattamaggiore, la magnifica cavalcata con l’under 21 all’europeo di categoria in Israele. Gli azzurrini cedono solo alla fortissima Spagna in finale ed Insigne gioca calcio d’alta scuola e uccella anche stavolta su punizione il portiere della nazionale inglese.
L’arrivo di Benitez dà una scossa al piccolo trequartista, che prende sempre più fiducia e diventa il punto di riferimento per la fascia sinistra nel nuovo 4-2-3-1 del manager spagnolo. In campionato brilla nelle prime tre partite fino alla memorabile notte col Borussia Dortmund. A fargli i complimenti a fine partita anche il tecnico avversario Klopp che gli stringe la mano negli spogliatoi del S.Paolo. L’epopea Insigne sembra appena cominciata e all’orizzonte ci sono nuovi traguardi che il popolo di fede azzurra chiede al suo fantasista tascabile, in primis il tricolore che manca sul golfo da ventitre anni. Ci proverà aspettando che lo raggiunga in prima squadra anche un pezzo della sua famiglia. Lorenzo Insigne in famiglia può contare su altri due fratelli calciatori e si dice altrettanto bravi quanto l’illustre consanguineo, Roberto che ha appena finito la trafila nelle giovanili del Napoli ed è in prestito in Prima Divisione al Perugia, e i più piccoli Antonio e Marco che giocano in Promozione con la Frattese. In attesa che esplodano anche loro, Lorenzo prova a caricarsi sulle spalle le aspettative dei tifosi e cercherà di regalare ai sostenitori del Napoli nuove notti magiche.