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martedì, Luglio 2, 2024
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PER ANNA ORA C’E’ UN POSTO IN OSPEDALE
Melito, dopo l’appello dei genitori

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Melito. Sarà curata in ospedale Anna, la bimba di dieci anni affetta da una malattia terminale. Per lei il padre, Emanuele Farina, aveva rivolto un appello all’assessore regionale alla Sanità, Rosalba Tufano, e al ministro Girolamo Sirchia. Immediata la risposta delle istituzioni. La piccola sarà assistita al Santobono, nel reparto di rianimazione. «Siamo grati alla Tufano per l’interessamento – dicono i genitori di Anna – il nostro grido non è rimasto inascoltato».
Ed è stata proprio la determinazione della famiglia della bambina, residente a Melito, a produrre questo sbocco positivo della vicenda. Solo ieri papà Emanuele aveva lanciato un disperato appello dalle colonne del Mattino. «Soffre troppo. Non sappiamo come alleviarle le sofferenze. Tenerla in casa è diventata un’odissea», aveva detto. Un modo per catturare l’attenzione dei media e per sensibilizzare l’assessorato alla Sanità al caso di Anna. La risposta non si è fatta attendere. La Tufano ha immediatamente mobilitato il suo staff per cercare un posto che potesse accogliere la piccola. «Ci siamo interessati della questione non appena ne abbiamo avuto notizia – spiega l’assessore –. D’intesa col direttore generale del Santobono, Claudio Clini, abbiamo trovato una collocazione nel più importante ospedale pediatrico della Campania. Il letto è disponibile già da ora. La piccola sarà seguita attentamente dall’èquipe della rianimazione». La svolta, ieri sera. «Ci hanno contattato intorno alle 19 – dice il padre della bimba – Quasi non ci credevo. Spero che da ora in poi la bimba possa soffrire un po’ di meno».
Il calvario di Anna, dieci anni compiuti da poco, comincia agli inizi del 2000, quando la malattia si manifesta. La cartella clinica parla di neuroblastoma surrenale. Tradotto, significa che la bimba è costretta a stare tutto il giorno a letto. La malattia non lascia tregua alla piccola: debolezza, pallore, tosse e difficoltà a respirare, dolori addominali, insufficienza renale, dolore alle gambe. «Anna è stata inizialmente sottoposta a un ciclo di chemioterapie – spiega mamma Margherita, 30 anni, casalinga -. Poi, alla fine del 2000, le è stato asportato il tumore al Santobono. A Genova è stata nuovamente operata per l’espianto del midollo osseo. Infine, a Torino, le è stato eseguito il trapianto. Sembrava la fine di un incubo. Ma a marzo di quest’anno il tumore è ricomparso». Disperati i genitori. «Credevo ce la potesse fare – dice papà Emanuele –. I medici erano preoccupati, ma lasciavano intuire un cauto ottimismo. La situazione è peggiorata un po’ alla volta». Nessuna speranza di salvare la piccola, insomma. «Ma poter alleviare le sue sofferenze è già molto», conclude Emanuele.



UF IL MATTINO Martedì 7 Settembre 2004





http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20040907/CIRC_NORD/CAMPANIA/SEI.htm

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