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sabato, Maggio 4, 2024
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FAIDA SENZA FINE: TRE MORTI IN 24 ORE
Napoli, domani Ciampi sarà a Scampia

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NAPOLI. Il presidente Ciampi dice che «Napoli è la città più bella del mondo» e che «ce la farà senz’altro» a superare l’emergenza criminalità. Ma c’è una Napoli che della visita e delle parole del presidente non ne sa e non ne vuole sapere nulla. E’ quella che una volta qualcuno chiamava Malanapoli. E’ la città di chi va in giro con le calibro nove, o le Skorpion che sparano a raffica, di chi spaccia tutta la porcheria peggiore, eroina, cocaina, cobret.
E’ la città che sta in fondo alla città.
Secondigliano e Scampia, i quartieri della periferia e della faida, dove si ammazzano da mesi e dove si sono ammazzati anche ieri, proprio mentre il presidente, dall’altra parte di Napoli, riceveva applausi e pronunciava parole capaci di dare grande fiducia.
E forse davvero Napoli ce la farà a superare l’emergenza, ma non adesso. Questi restano i giorni degli agguati e degli omicidi. Ieri due, i primi dell’anno, per chi ama questo genere di contabilità. Uno la mattina e uno il pomeriggio, con l’aggiunta di due episodi in provincia: un agguato a Ercolano con due feriti lievi, un pregiudicato e un passante, e la morte di un uomo ferito per errore il 28 dicembre a Sant’Anastasia.
A Napoli solito scenario: clan Di Lauro, quello che comanda a Secondigliano e Scampia, contro scissionisti, quelli che una volta stavano con i Di Lauro e adesso vogliono controllare da soli lo spaccio nei due quartieri. Due omicidi che portano entrambi la firma dei Di Lauro, che nello scontro rappresentano per adesso la parte vincente, se si sta al conteggio dei morti. I Di Lauro contano meno uomini degli scissionisti ma sparano di più. Ieri mattina hanno ammazzato il padre di uno di quelli che hanno capeggiato la ribellione. Crescenzo Marino, settant’anni, stava parcheggiando la sua Smart sotto casa. Sono arrivati in due e lo hanno massacrato. Il figlio di Marino, Gennaro, era stato arrestato nel novembre scorso, quando la polizia interruppe un summit di scissionisti prendendo i capi – tra i quali Gennaro, detto Genny Mecchei , che starebbe per Mac Key – e quelli del gruppo di fuoco. Il giorno successivo, in un albergo della costiera amalfitana fu arrestato un altro figlio di Crescenzo, Gaetano, uno che aveva perso le mani per l’esplosione di una bomba ma andava in giro con cinque telefonini e un segretario che evidentemente gli faceva anche da centralinista. Lo presero con cinquecento grammi di cocaina, e lui si lamentò perché i carabinieri gli stavano «disturbando la vacanza».
Famiglia numerosa, quella dei Marino, e numerose volte presa di mira dai Di Lauro. L’11 dicembre fu ucciso un parente che portava lo stesso cognome, e nelle scorse settimane è stato un continuo ripetersi di attentati incendiari e dinamitardi a negozi e case degli stessi Marino o di loro amici. Distrutte una panetteria, un bar, una pizzeria e poi, pochi giorni dopo il suo arresto, la casa di Gennaro, un perfetto cottage in legno con annessa piscina, una baita di montagna calata nei vicoli di Secondigliano.
L’accanimento dei Di Lauro contro i Marino è direttamente proporzionale al loro peso all’interno degli scissionisti, ma la faida di Scampia non risparmia nemmeno le figure di seconda fila. Anzi, l’elenco dei morti è pieno di gente che, soprattutto con gli scissionisti, aveva rapporti anche molto alla larga, e per tutti valga Gelsomina Verde, la ragazza torturata, uccisa e bruciata solo perché usciva con uno del gruppo che si oppone ai Di Lauro.
Poi ci sono i gregari. Come Salvatore Barra, la seconda vittima di ieri. Trent’anni, pregiudicato, Barra nel pomeriggio stava bevendo un caffè in un bar di Casavatore, un paese molto vicino a Secondigliano, quando sono entrati in due e gli hanno sparato.
A quell’ora il presidente Ciampi stava ricevendo altri applausi nella centralissima via Chiaia e stava esprimendo ancora la sua fiducia sul futuro della città. «Siamo davanti a scontri all’interno delle stesse bande e mi pare che la popolazione comprenda quanto stanno facendo le forze dell’ordine con grande senso di responsabilità». E poi, rivolto direttamente ai napoletani: «Auguro loro di progredire. Se sono uniti, in questa città che è unica al mondo, possono veramente avere grandi progressi».


FULVIO BUFI – IL CORRIERE DELLA SERA 3 GENNAIO 2004






CIAMPI DOMANI A SCAMPIA


(ANSA) – NAPOLI, 3 GEN – capo dello Stato sara’ domani alle 12, a Scampia’, ha annunciato il presidente della circoscrizione, Raffaele Varriale.Lo stesso Varriale aveva invitato il presidente a visitare il quartiere dopo i ripetuti fatti di sangue provocati dalla faida di camorra. ‘Abbiamo avuto – riferisce Varriale – la conferma ufficiale della presenza domani di Ciampi. Mi sembra molto importante che abbia accettato la proposta di portare solidarieta’ e amicizia a questo quartiere’.

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